A proporre un primo emendamento alla legge di bilancio, poi bocciato, sono stati la deputata di maggioranza Chiara Tenerini (Forza Italia) e quello di opposizione Marco Lacarra (Partito democratico). Il loro impegno, insieme a quello di altri colleghi, prosegue per andare incontro alla proposta lanciata dalla Confederazione Italiana Lavoratori (CONFIL): troppo iniquo il 40% di indennità di disoccupazione per i lavoratori agricoli rispetto al 75% previsto per quelli degli altri settori.
Un impegno bipartisan per cambiare la legge e aumentare l’indennità di disoccupazione agricola, che al momento è pari ad appena il 40% della retribuzione dei lavoratori. I protagonisti sono Marco Lacarra, deputato del Pd, e Chiara Tenerini, deputata di Forza Italia, che avevano già presentato degli emendamenti alla scorsa legge di bilancio per equiparare l’indennità di disoccupazione in agricoltura a quella degli altri settori, pari al 75% della retribuzione.
L’impegno dei due deputati di maggioranza ed opposizione risponde ad una proposta lanciata dalla Confederzione Italiana Lavoratori (CONFIL), che punta a dare dignità ai dipendenti di un settore assolutamente strategico per l’economia del Paese. L’agroalimentare, infatti, genera il 3,5% del prodotto interno lordo (PIL) italiano e diventa ancora più strategico se si considera il suo peso specifico per tutta la filiera del Made in Italy. Eppure, in un settore già così intrinsecamente discontinuo, una percentuale così bassa dell’indennità di disoccupazione rappresenta un’ingiustizia a cui è necessario porre rimedio.
La mancanza di coperture ha impedito di apportare questa importante modifica in legge di bilancio, ma l’impegno dei due deputati primi firmatari e di altri colleghi, che hanno presentato emendamenti all’articolo 55 della legge n. 247 del 24 dicembre 2007, prosegue nella speranza di aumentare quella percentuale del 40%, troppo iniqua in generale e ancor di più se consideriamo che si tratta di lavoratori essenziali sottoposti a mansioni molto spesso usuranti.
“Io avevo presentato un emendamento, e anche il collega Lacarra del Pd ne aveva presentato uno simile, alla legge di bilancio. Chiaramente è una questione di giustizia ed equità sociale, perché non troviamo corretto che i lavoratori agricoli abbiano una indennità di disoccupazione diversa rispetto al resto dei lavoratori. È stata una modifica avvenuta nel 2007, ma adesso è il momento di applicare il correttivo e applicare quello che per me è un principio di equità” – ha spiegato l’onorevole Chiara Tenerini, che fa parte della XI Commissione (Lavoro pubblico e privato) – “Questo si scontra un po’ con la Ragioneria dello Stato perché comunque il provvedimento cuba 120 milioni, secondo me potremmo anche ragionare su un incremento minore, magari con un percorso a step, ma dando comunque un segnale ad un comparto che è strategico per il sistema-Paese Italia e che comunque rappresenta gran parte dell’eccellenza agroalimentare del Made in Italy conosciuta in tutto il mondo. Parliamo di un comparto già soggetto alla stagionalità, perché chiaramente le colture hanno differenze di periodo, ma poi è anche flagellato spesso da eventi atmosferici che nell’ultimo periodo sono diventati disastrosi. Viviamo in un territorio che per la grande maggioranza è a rischio idrogeologico ed è chiaro che, anche da questo punto di vista, occorrono degli strumenti normativi che tutelino il più possibile il comparto, a tutti i livelli“.
“C’è un paradosso: l’importanza del settore agricolo nell’economia e la condizione effettiva dei lavoratori. Tutti dicono che i lavoratori hanno pari dignità, ma i lavoratori agricoli sono i più precari. E la precarietà, senza aggiungere che molte volte il lavoratore agricolo è estremamente sfruttato e senza voler entrare troppo nei particolari, è un motivo valido da considerare” – il punto di Luigi Minoia, segretario generale della Confederazione Italiana Lavoratori (CONFIL) – “Dobbiamo poter riconoscere, indipendentemente dalla percentuale, che questi lavoratori hanno pari dignità e meritano la stessa attenzione di tutti gli altri lavoratori“.