All’Enea un corso contro la disinformazione scientifica

Un incontro riservato ai giornalisti, che oggi sono chiamati a conciliare una doppia esigenza: parlare ad un pubblico vasto, ma rispettando la verità scientifica.

Un corso di formazione professionale per giornalisti contro la disinformazione scientifica. Organizzato dall’Enea, il corso si è tenuto proprio nell’auditorium della sede dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile.

A fornire importanti contributi per il contrasto alle fake news in ambito scientifico, i dirigenti dell’Enea, ma anche giornalisti, autori radiofonici e televisivi e biologi. Il tema è quanto mai importante, come spiega il presidente dell’Enea, Gilberto Dialuce.

Il tema della disinformazione è fondamentale, lo abbiamo visto soprattutto con il Covid: c’è stata una fortissima ondata di notizie, spesso non controllate. Veniamo travolti da un fiume di informazioni senza che queste vengano adeguatamente verificate” – le parole di Gilberto Dialuce – “Possiamo contrastare la disinformazione scientifica con un’alleanza tra gli enti di ricerca, il mondo accademico e il giornalismo. Proprio per poter dare ai giornalisti una corretta base di dati per fare una corretta informazione, ma anche fornire metodologie più accattivanti per raggiungere il grande pubblico“.

Abbiamo visto crescere questo problema di alfabetizzazione scientifica in Italia: è molto difficile per i cittadini distinguere le informazioni con una base di qualità di dati da quelle che invece sono semplicemente affermazioni prive di fondamento” – ha aggiunto il presidente dell’Enea – “Un’alleanza è fondamentale: Enea è pronta a fare la sua parte, mettendo a disposizione i suoi centri di ricerca e i suoi dipartimenti per poter costantemente fornire base di dati al giornalismo e collaborare ad una nuova forma di comunicazione che possa contrastare questo fenomeno“.

Tra i protagonisti anche Marco Gisotti, giornalista e divulgatore ambientale, che non si rassegna al dilagare di un’informazione sempre più spesso antiscientifica.

Nessuna battaglia è persa in partenza e non possiamo permetterci di non combattere la disinformazione, l’abbiamo combattuta nel corso dei secoli. Il grande umorista Marcello Marchesi diceva: ‘Io di mio ci ho messo l’ignoranza, poi ho imparato’. Anche noi siamo partiti dall’ignoranza, poi abbiamo studiato e ci siamo evoluti” – il commento di Marco Gisotti – “Il punto è questo: aiutare gli altri ad evolversi, a imparare. Imparando si scoprono tante cose, la chiave dell’ignoranza è la difesa, la paura. Uno crede a certe cose perché sono risposte semplici a paure complesse. E invece possono esserci bellissime risposte anche per affrontare le paure complesse. Dobbiamo trasmettere, come giornalisti e divulgatori, la gioia dell’ottimismo e della conoscenza. Non possiamo permetterci di darci per vinti. Un grande economista dell’ambiente, Lester Brown, dice che non c’è più tempo di essere pessimisti. Ecco, non c’è più tempo di lasciarsi al pessimismo della guerra persa“.