Discariche. ‘Bonifica dei Siti inquinati’.
S’intitola così il volume supplemento della rivista ‘Geologia dell’Ambiente’ liberamente disponibile on line sul sito della Sigea (Scocietà Italiana di Geologia Ambientale), presentato oggi in Senato.
Il volume, con i suoi 42 contributi scientifici presentati da 140 autori tra i massimi esperti del settore, rappresenta la messa a punto di una pluriennale esperienza di sigea.
Con questo volume si è cercato anche di descrivere un quadro esplicativo delle problematiche più attuali nel nostro Paese nel settore delle bonifiche dei siti inquinati come l’applicazione delle tecnologie.
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“E’ il momento di definire una nuova legge, perché per quanto un ministro si voglia impegnare facendo moral suasion e comprimendo i percorsi amministrativi e burocratici ci vuole una norma” per questo – ha detto il Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa – “ho costruito un disegno di legge governativo che si chiama Risana Ambiente, evocando le bonifiche” che quindi “contingenta i tempi e prevede il danno erariale per chi non rispetta gli impegni”.
“E’ una rivoluzione – ha aggiunto – non sarà facilissimo perché assegnare una responsabilità e far pagare qualcuno, non è mai facile in Italia, ma e’ un momento di sviluppo culturale” perché “ai cittadini dobbiamo delle risposte, non possono soffrire la mancanza delle bonifiche, noi oggi, prima con la moral suasion poi con un atto di legge stiamo provando a dare finalmente queste risposte”.
Ma la tecnologia non è tutto, quello che è davvero necessario, è una cultura delle bonifiche.
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“Serve una cultura delle bonifiche per cui dobbiamo capire che non è un lusso farle, è una questione culturale non solo economica” – ha detto il Generale dei Carabinieri, Giuseppe Vadala’, Commissario Straordinario per la bonifica delle discariche abusive – probabilmente i 30.000 territori e discariche da bonificare, i 41 SIN (Siti di interesse Nazionale) sono un lavoro immane che seguirà nei prossimi anni, non e’ quindi un lusso ma un must, perché se l’articolo 44 della Costituzione ci diceva che dovevamo bonificare i territori malsani per recuperarli a colture terriere, oggi questo è ancora più indicato perché dobbiamo bonificare da uno sviluppo di cui tutti abbiamo goduto e quindi bonificare per iniziare un altro pezzo di storia del nostro Paese”.
Per quanto riguarda il lavoro sulle discariche abusive Vadala’ specifica: “Degli 81 siti che ci sono stati assegnati, 37 sono stati bonificati o messi in sicurezza e sugli altri 44 stiamo lavorando con una tempistica al 2022: siamo a metà dell’opera quindi in 30 mesi già aver realizzato questo è positivo”.
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“Sul risanamento delle discariche abusive, i fondi statali che usiamo – ha ribadito il Commissario -un ingente massa economica che viene utilizzata è bene specificare che non sono a fondo perduto perché si recupera principalmente in disinquinamento e si recuperano territori perché la terra non è infinita, ce la dobbiamo tenere stretta e nel nostro caso c’e’ anche un recupero di risorse che non vanno alla Ue con la sanzione ma rimangono al nostro Paese”.
E in merito ai territori maggiormente critici, Vadala’ sottolinea che “anche in base ai dati Snpa, Sistema nazionale di protezione ambientale, le zone più critiche sono un po’ tutte quelle del territorio italiano, sicuramente non solo il Sud ma zone industrializzate come Lombardia e Veneto hanno lasciato delle ferite sul territorio. Anche nelle zone rurali e montane – ha conclude – dove si pensava che le discariche non ci fossero” invece “ci sono ferite su cui si deve lavorare”.