Presentata la tredicesima relazione semestrale sullo stato delle discariche abusive italiane relative alla procedura d’infrazione c-196/13.
Degli 81 siti inquinati consegnati al Commissario di Governo per la bonifica delle discariche nel marzo del 2017, ad oggi l’80,2% (74 siti) sono stati portati fuori dalla procedura di infrazione.
Una missione che ha permesso all’Italia di risparmiare oltre 25 milioni di euro l’anno.
Sono i numeri della tredicesima relazione semestrale sullo stato delle discariche abusive Italiane relative alla causa europea, presentata presso il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri a Roma.
Il documento, che ha da sempre rappresentato un report delle attività eseguite e dei risultati raggiunti, ma anche un prezioso rapporto delle “energie e dei dinamismi” che sono alla base dell’incarico del Commissario, in questa sua edizione segna anche il percorso finale verso la conclusione della missione.
“A dicembre del 2025 abbiamo il time out, non possiamo andare più in là di quello e dopo 19 semestralità, 13 relazioni, abbiamo quasi finito sono 3.600.000 euro di sanzione, quindi molto bassa rispetto ai 42 milioni iniziali. Quindi – ha dichiarato Giuseppe Vadalà, Gen. B. Commissario Unico per la Bonifica delle Discariche Abusive presenti sul territorio nazionale – questa missione che è dell’Arma, ma è missione del Paese, insieme alle Prefetture, alla Magistratura, al sistema Arpa, ai Comuni e alla Provincia ha trovato la sua conclusione”.
Un ringraziamento speciale al lavoro svolto dalle donne e dagli uomini dell’Arma dei Carabinieri è arrivato dal Comandante Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri, Andrea Rispoli.
“Vengo qui innanzitutto per dire la parola grazie, grazie a quello che le donne e gli uomini dell’Arma dei Caraninieri hanno fatto, stanno facendo e faranno in futuro. Un’altra parola che compare è tutela – ha dichiarato Andrea Rispoli, Comandante Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari Carabinieri – attraverso questa attività di messa in sicurezza, di perimetrazione del rischio e di intervento noi tuteliamo il territorio. Attraverso la tutela del territorio, noi guadagniamo bellezza, benessere e salute che sono beni indivisibili e che appartengono a tutta la collettività”.
Presenti all’evento anche il Vice Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, che ha evidenziato come questo risultato sia importante non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista ambientale si restituiscono alle comunità importanti territori ed il Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari, Jacopo Morrone, che ha proposto l’istituzione di un codice verde.
“Faremo una proposta di legge, la presenteremo prima al Governo e poi alle Camere ed è un qualcosa che servirà alle forze dell’ordine per avere gli strumenti per intervenire. Oggi fare una contravvenzione – spiega Jacopo Morrone, Presidente della Commissione Parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari – la criminalità organizzata si mette a ridere, è come fagli il solletico. Bisogna intervenire in maniera pesante, bisogna far sì che sia da deterrente e bisogna che chi, in questo momento, anche oggi le forze dell’ordine impiegati sul territorio, abbia gli strumenti per poter intervenire perché sennò viene inficiato quello che è il loro lavoro e vengono presi così in maniera bagnale. Invece abbiamo la possibilità, con l’attenzione di questo Governo, per poter intervenire e fare delle proposte di legge. Quindi il Codice Verde penso possa essere una delle soluzioni per porre rimedio e per mettere all’angolo quella che è la criminalità organizzata che spesso e volentieri, essendo comunque questo un settore dove girano tanti soldi, si è infiltrata”.
Cronistoria della missione commissariale: nel 2014 la Corte di Giustizia Europea, allo scadere delle tempistiche di cui alla procedura di infrazione, sanzionava l’Italia con una multa di 120 milioni di euro (40 milioni subito più 40 milioni per ogni semestre di ritardo) con l’accordo che tale multa sarebbe stata ridotta di € 200.000 per ogni discarica bonificata e quindi espunta dalla sanzione. L’Italia, dal 2014 al 2017, ha pagato alla UE, circa 200 milioni di euro. Al fine di accelerare il processo di bonifica delle innumerevoli aree “irregolari”, e conseguentemente ridurre la multa e chiudere definitivamente la sanzione economica, il Governo ha nominato nel 2017 un “Commissario straordinario” che si avvale di una task force creata appositamente dall‘Arma dei Carabinieri. Ad oggi, su 81 discariche consegnate il 24 marzo 2017 nelle mani del Commissario di Governo per la bonifica dei siti inquinati oltre l’80% (65) sono state portate fuori dalla procedura di infrazione permettendo all’Italia di risparmiare oltre 25 milioni di euro ogni anno. La sanzione europea, comminata nel 2014 per un importo complessivo di € 42.000.000, è ad oggi ridotta a € 3.600.000, raggiungendo il duplice obiettivo della restituzione alla collettività di terreni più salubri e di un cospicuo risparmio economico per l’erario. Oltre €158milioni risparmiati sulla sanzione, circa 1900 missioni sul territorio nazionale, 47 le note inviate alla Magistratura e alle Procure sui territori, oltre 700 le gare pubbliche avviate e concluse, 1900 i soggetti valutati, €300milioni la sanzione complessiva pagata dall’Italia dal 2014, oltre 65 stazioni appaltanti utilizzate, 81 siti di discarica per 19 regioni.