Fiumi e mare contaminati, disastro ambientale in Calabria

Sequestrata una maxi-discarica in provincia di Cosenza e denunciate cinque persone: ecco cosa è successo. 

Cinque persone denunciate e una maxi-discarica per rifiuti speciali non pericolosi sequestrata in Calabria, dopo che 15.000 m³ di percolato sversato avevano finito per contaminare l’ambiente circostante, con sostanze tossiche finite nello Jonio attraverso fiumi e torrenti, in particolare il Nicà. La discarica, compresa di invaso, si trova a Scala Coeli (Cosenza) ed è stata affidata ad un amministratore giudiziario.

L’inchiesta era partita nel giugno 2023, con le indagini coordinate dalla Procura di Castrovillari e condotte dai carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Catanzaro e di Napoli, oltre che dal Comando provinciale di Cosenza. Appena scoperta la contaminazione, vari sindaci del territorio si erano visti costretti a decretare divieti di balneazione e di approvvigionamento idrico dai corsi d’acqua per animali domestici, agricoltura e allevamento.

Gli indagati, accusati di disastro ambientale, sono gli amministratori della società proprietaria della discarica, della società esecutrice dei lavori, di quella che ha impermeabilizzato l’invaso e il direttore dei lavori. Le indagini hanno permesso di accertare che due lotti, in cui era originariamente suddiviso l’invaso della discarica, erano stati uniti illecitamente, con una grave sottovalutazione delle capacità di stoccaggio, trattamento e drenaggio del percolato. Inoltre, una tubatura dal diametro di 60 centimetri e lunga oltre 60 metri, mai autorizzata dalla Regione Calabria e non prevista dal progetto, era stata situata nella parte inferiore dell’invaso e aveva consentito al percolato di fluire oltre gli argini artificiali.

Come se non bastasse, un telo impermeabile installato sul letto dell’invaso, risultato non idoneo, ha alterato l’efficienza del sistema barriera della discarica, mentre diverse altre prescrizioni sull’esercizio dell’impianto non erano state rispettate. La discarica era operativa sin dall’ottobre 2022 e già all’epoca erano partiti esposti e segnalazioni da parte di Legambiente e altri Enti preposti al controllo della gestione del sito.