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Dimensionamento scolastico, Valditara annuncia la proroga di 10 giorni ma alcune Regioni non ci stanno

Dimensionamento scolastico, Valditara annuncia la proroga di 10 giorni ma alcune Regioni non ci stanno

Insieme alle nuove linee guida per i programmi scolastici, il Ministro Valditara ha ottenuto l’approvazione sulle nuove misure sul dimensionamento scolastico, ma non tutte le Regioni sono d’accordo

Dimensionamento scolastico per garantire una maggiore flessibilità organizzativa e salvaguardare le esigenze dei territori. Questo l’obiettivo del decreto legge approvato il 14 gennaio dal Consiglio dei Ministri, insieme alle nuove linee guida dei programmi scolastici. Dunque le Regioni che non si sono ancora adattate avranno dieci giorni di tempo dall’entrata in vigore del decreto legge.

Agevolazioni per le Regioni che mettono in pratica il dimensionamento

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara ha inoltre specifica che i e Regioni che metteranno a punto il dimensionamento, potranno usufruire di una serie di misure agevolative, tra le quali la possibilità di istituire classi anche senza il requisito del numero minimo di studenti, la salvaguardia del contingente Ata per l’anno scolastico 2025/26 e la nomina di un docente con funzioni vicarie del dirigente scolastico sulle scuole oggetto di dimensionamento. Il Ministro ha più volte specificato che nessun plesso verrà chiuso e non ci sarà un taglio di organico.

Il dimensionamento è un target europeo

Non tutte le Regioni sono d’accordo con questa misura, tuttavia stamattina il Ministro è intervenuto nuovamente sull’argomento, sottolineando come il dimensionamento scolastico è target europeo e deve essere fatto da tutti. “Avremo potuto commissariare, non lo abbiamo fatto concedendo alle poche Regioni che ancora non hanno ancora dimensionato un’ulteriore dilazione, mettendo in campo fra l’altro dei vantaggi importanti. Entro la fine di quest’anno il dimensionamento dovrà essere fatto da tutti come ha evidenziato la Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso della Regione Puglia“.

La Regione Sardegna parla di ricatto

La Regione Sardegna non ci sta e va allo scontro con il ministro sul tema del dimensionamento scolastico. “È un ricatto bello e buono, è l’ennesimo schiaffo alle Regioni“, ha tuonato l’assessora regionale dell’Istruzione Ilaria Portas, sottolineando di essere “pronta a impugnare” il decreto. La Sardegna, insieme a Toscana, Emilia Romagna e altre regioni come la Campania non hanno ancora attuato il dimensionamento o hanno deciso di attuare una riduzione più contenuta, inferiore ai numeri imposti dal ministero dell’Istruzione.

Nessuna voce in capitolo delle Regioni

L’assessora Portas sottolinea anche che “Il ministero ci chiedeva, per quanto riguarda quest’anno, di accorpare 9 autonomie scolastiche. In Commissione Istruzione, con le altre regioni, abbiamo chiesto più volte al ministro che questi parametri fossero rivisti anche sulla base dei numeri reali. Le Regioni sanno come sono i loro territori e dovrebbero avere voce in capitolo rispetto a questo“.

Anche in Umbria si protesta

Anche l’assessore umbro all’Istruzione, Fabio Barcaioli, denuncia la richiesta del ministero, sostenendo che “la richiesta di tagliare due autonomie scolastiche a ridosso dell’inizio delle iscrizioni per l’anno scolastico 2025-26 è un atto inaccettabile, che denota un approccio arrogante e privo di visione. Una simile decisione, imposta con tempi così irragionevoli – aggiunge – non tiene conto delle esigenze concrete delle comunità scolastiche e dimostra un totale disinteresse per chi opera ogni giorno per garantire un diritto fondamentale come l’istruzione”.

I tagli per un presunto premio

L’assessore Barcaioli critica inoltre il tentativo del ministro di legare questo taglio a un presunto premio: “Questo ricatto, mascherato da incentivo, non è altro che l’ennesima dimostrazione di un atteggiamento autoritario e privo di strategia. Piuttosto che investire in risorse per migliorare le attività educative, ridurre il numero di alunni per classe e alzare gli stipendi degli insegnanti, il ministro propone tagli indiscriminati accompagnati da premi per pochi eletti”.

La situazione nel Lazio

Nel Lazio è stato approvato, dalla Regione, il taglio di 23 autonomie scolastiche per l’anno scolastico 2025/2026, ma anche qui l’opposizione si è mossa per criticare questa scelta che non tiene conto delle reali esigenze del territorio. Inoltre la Rete degli Studenti Medi ha lanciato una petizione per chiedere il ritiro del provvedimento regionale. Sono previsti volantinaggio, flash mob, assemblee sui territori e banchetti in tutto il Lazio per raccogliere le firme.