Cresce il numero di italiani che scelgono la dieta vegetariana. Il 7,2% contro il 4,2% del 2023. Ma in generale cresce anche tra gli onnivori la quota di spesa dedicata ai prodotti vegetali.
A trainare il settore sono soprattutto i giovani, tra chi ha un’età compresa tra i 17 e i 35 anni si arriva all’82% di persone già vegetariane o che valutano la possibilità di adottare una dieta quasi esclusivamente a base vegetale.
Una decisione che rispecchia l’interesse delle nuove generazioni per l’impatto ambientale del cibo che consumano, secondo il Rapporto Coop 2024, 6 giovani su 10 “dichiarano di considerare i prodotti a base vegetale un aiuto per il Pianeta”.
La dieta a base vegetale permette di risparmiare in termini di emissioni di gas serra. Se il latte di mucca comporta la produzione di oltre 3 kg di CO2 per un kg di prodotto, le bevande d’avena e di mandorla sono sotto il kg. Anche l’impronta idrica del cibo vegetale è inferiore a quella del cibo di origine animale, cibo che non comporta sofferenza animale.
Il dato in controtendenza rispetto ai risultati Eurispes diffusi nel 2023 secondo il quale In Italia aumentavano i pentiti veg che tornavano a consumare prodotti di origine animale.