
“Vogliamo motivare le ragioni del nostro NO scientificamente e tecnicamente”. Intervista al presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, dopo la pubblicazione delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi italiani.
La mappa delle 67 “aree potenzialmente idonee” per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani pubblicato dalla Sogin coinvolge anche i territori di Gravina e Altamura. Il presidente del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, Francesco Tarantini, afferma da subito la sua posizione: “Non c’è spazio per rifiuti potenzialmente dannosi in un Parco candidato a Geoparco Unesco “.
“Vogliamo motivare le ragioni del nostro NO scientificamente e tecnicamente. – spiega in un’intervista rilasciata per TeleAmbiente il presidente del parco, Francesco Tarantini – Ho convocato i 13 sindaci del parco dei comuni che ne fanno parte per stabilire una road map di cose da fare per arrivare a delle osservazioni puntuali. Tali aree indicate nella mappa non sono nel parco ma a pochi km dai confini e sono circondate da tre aree protette molto importanti: il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, il Parco Regionale delle Gravine, il Parco Regionale della Murgia Materana ed un sito di interesse comunitario il Bosco Difesa Grande di Gravina. Abbiamo messo insieme un pool di esperti che stanno studiando quali interferenze potrebbero esserci con la vicinanza a tale aree protette”.
Continua Tarantini: “Come comunità, per porre un ulteriore freno all’individuazione di queste aree, stiamo elaborando il regolamento delle aree contigue previsto dalle legge quadro delle aree protette. Si tratta di un regolamento che va a disciplinare le attività di caccia, quelle estrattive, la tutela ambientale e la valorizzazione delle aree limitrofe al parco. Si tratta quindi di un ulteriore elemento per dire no a queste aree che potrebbero ospitare il deposito dei rifiuti radioattivi“.
Deposito rifiuti nucleari, come si procederà dopo la pubblicazione del CNAPI? Facciamo chiarezza
Ha raggiunto le 51.968 firme la petizione lanciata su Change.org dal vicesindaco di Irsinia (Matera), Gaetano Garzone, per scongiurare il rischio di creare un deposito Nucleare nazionale in Puglia e in Basilicata. “Ho deciso di intraprendere questa ‘battaglia’ monocolore – scrive Garzone – per lanciare un segnale non trascurabile della volontà popolare. Nel 2003 il primo atto minatorio al nostro territorio – ricorda – venne individuata la località di Scanzano Jonico come sito per il deposito di scorie nucleari di seconda e terza categoria. La protesta e l’orgoglio del popolo ebbero la meglio. Oggi il problema si ripresenta e coinvolge un’area più vasta. Firmiamo la petizione per dire ‘no alle scorie nucleari in Puglia e Basilicata – invita Garzone – per preservare e difendere la nostra terra, il nostro futuro e il diritto alla salute“.
In questi giorni si susseguono gli incontri tra l’Assessore Regionale all’Ambiente della Puglia Anna Grazia Maraschio e i Sindaci e il Presidente del Parco dell’Alta Murgia, per definire un percorso condiviso con il territorio e ribadire il fermo “no” da parte della Regione Puglia al deposito di materiale nucleare nell’area protetta.
Nucleare, entro il 2020 pubblicazione della Carta dei siti idonei al deposito nazionale
Le osservazioni dovranno essere presentate entro 60 giorni dalla pubblicazione della carta dei siti potenzialmente idonei, cioè entro il 6 marzo 2021, così come prevede la procedura di consultazione pubblica avviata in base alle disposizioni del decreto legislativo n. 31/2010.