Nella Regione, erano state individuate 21 aree idonee su 51, tutte in provincia di Viterbo. I consiglieri regionali hanno però approvato una nuova mozione bipartisan.
Il Consiglio regionale del Lazio ha votato all’unanimità contro l’ipotesi di realizzare, nella provincia di Viterbo, il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. Gli esponenti di tutti i partiti hanno votato contro la costruzione del Deposito nazionale nella Tuscia, che da sola presentava ben 21 dei 51 diversi siti inclusi nella Carta nazionale delle aree idonee (Cnai).
Approvata una mozione bipartisan, presentata da Fratelli d’Italia e Alleanza Verdi-Sinistra e poi votata da tutte le forze politiche. Un duro colpo per il futuro del Deposito nazionale, che di fatto si vede negare quasi la metà dei siti precedentemente inclusi nella lista delle aree idonee.
Da Fratelli d’Italia al Pd, passando per l’Alleanza Verdi-Sinistra, tutti i consiglieri regionali del Lazio si sono detti soddisfatti per il voto unanime raggiunto oggi. “La Giunta Rocca ha già espresso contrarietà, costituendosi parte civile di fronte al Tar e chiedendo l’annullamento della Cnai pubblicata il 13 dicembre scorso. Un territorio ricco di risorse agroalimentari, ambientali e paesaggistiche non può farsi carico di scelte così impattanti, nel momento stesso in cui la Regione è impegnata a liberare la città di Viterbo dalla servitù che la vede costretta da anni a farsi carico di smaltire i rifiuti di tutto il Lazio nei propri impianti” – spiegano i consiglieri regionali di Fdi, Daniele Sabatini e Giulio Menegali Zelli – “Per fortuna il governo Meloni ha ribadito la volontà di una scelta condivisa, che parta dalla disponibilità dei Comuni inseriti nella mappa e tenga conto del parere delle comunità locale. Non ci saranno dunque imposizioni o scelte calate dall’alto“.
“Aggiungiamo un altro tassello fondamentale ad avvalorare la netta contrarietà al Deposito nazionale di rifiuti radioattivi nella provincia di Viterbo. Già nel 2021, appena pubblicata la Cnapi con 21 aree su 51 proprio nel Viterbese, mi ero fatto immediatamente promotore di un ordine del giorno” – il commento di Enrico Panunzi (Pd), vicepresidente del Consiglio regionale – “Quell’ordine del giorno fu approvato all’unanimità dal Consiglio regionale che impegnava il presidente e la Giunta a redigere osservazioni per impedire che fossero individuate come aree idonee quelle del territorio del Lazio“.
“Dobbiamo continuare ad opporci alla realizzazione del Deposito nazionale per rispetto e riconoscimento delle scelte delle comunità locali, del diritto di autodeterminazione e della salvaguardia dei territori, dell’ambiente e dell’economia locale” – il punto di Claudio Marotta, capogruppo Avs in Consiglio regionale, tra i promotori della mozione – “La mozione approvata questa mattina è frutto di un lavoro di ascolto e di attenzione verso la mobilitazione dei territori. Un percorso svolto con determinazione e che ha saputo raccogliere il consenso anche dei membri dei gruppi di maggioranza“.