A Brescia un uomo, che non ha lasciato il Paese negli ultimi mesi, ha ricevuto la diagnosi di dengue, l’uomo è in buone condizioni di salute.
Va ricordato che la “febbre spaccaossa” non si trasmette da persona a persona ma solamente da zanzara a uomo, sono quindi iniziate le disinfestazioni per scongiurare nuovi contagi.
L‘Agenzia di Tutela della Salute (ATS) ha fatto sapere in una nota che “a seguito della segnalazione del caso sospetto, Ats ha allertato i Comuni che la persona ha dichiarato di aver frequentato per motivi di lavoro e di residenza, i quali hanno provveduto a mettere in atto gli interventi di disinfestazione previsti dai protocolli ministeriali e regionali“.
La dengue ogni anno infetta 400 milioni di persone nel mondo e provoca 3 milioni di morti. A causa delle temperature sempre più calde, il virus della Dengue può diventare endemico anche in Italia.
La zanzara trasporta uno dei quattro virus dengue da una persona all’altra. L‘incubazione della malattia va da 3 a 14 giorni. I sintomi più comuni sono mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. In alcuni rari casi il virus provoca un’emorragia che può portare al decesso.
Proprio la dengue insieme alla malaria è stata individuata come la malattia destinata a generare più morti a livello mondiale in futuro, se non efficacemente contrastata.
Gli infettivologi affermano che “le malattie da zanzara minacceranno fino a 4,7 miliardi di persone in più entro il 2100”. Gli esperti ricordano che dal 2000 in poi il mondo ha vissuto 9 dei 10 anni più ‘caldi’ per diffusione della Dengue: “Se verrà raggiunto l’ambizioso obiettivo di contenere il riscaldamento globale a 1°C, entro il 2100, rispetto al periodo 1970-1999, nel mondo avremo 2,4 miliardi di persone in più a rischio di malaria e Dengue. Ma saranno il doppio, qualcosa come 4,7 miliardi, se le emissioni e la popolazione del pianeta continueranno a crescere seguendo i trend attuali”.
Contro il virus è disponibile il vaccino tetravalente vivo attenuato, il cui costo è a carico del cittadino, vaccino consigliato a chi si reca in Paesi in cui la diffusione del virus è importante. Il Qdenga o TAK-003 (questi i due nomi con cui è conosciuto il vaccino) è risultato essere capace di dimezzare il rischio di contrarre la malattia. Secondo i dati elaborati dalle Università di Bologna e di Ferrara, tra le persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino il 90% ha sviluppato degli anticorpi contro la Dengue, tra chi ha ricevuto solo una dose più del 70% degli adulti, e il 90% dei bambini ha sviluppato gli anticorpi.