È tutto sommato contenuto il bilancio della Dengue in Italia. Dal 1° gennaio al 17 settembre l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha registrato 450 casi, di cui 25 autoctoni. Nessuna vittima accertata.
Appare quindi scongiurato il rischio che in Europa si diffonda un’epidemia simile a quella sperimentata in Sudamerica lo scorso inverno (che corrisponde all’estate nell’emisfero australe).
L’epidemia in Sudamerica
L’epidemia di Dengue in Brasile ha stabilito il record con oltre 3 milioni di contagi e 1.256 morti accertate. Gli altri Paesi pesantemente colpiti dalla malattia sono stati il Paraguay, l’Argentina e il Perù dove le infezioni sono state registrate in Regioni in cui non si erano mai verificati contagi.
Ogni anno infetta 400 milioni di persone e provoca 3 milioni di morti nel mondo. A causa delle temperature sempre più calde, il virus della Dengue può diventare endemico anche in Italia.
I casi italiani hanno coinvolto persone di età media attorno ai 40 anni, il 48% era di sesso maschile. Dei 25 casi autoctoni, ben 20 si sono verificati nelle Marche. Gli altri casi sono stati registrati in Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo.
L’estate è il periodo più critico per i contagi da malattie trasmesse dalle zanzare a causa delle alte temperature che durano per un lungo periodo nel nostro Paese e per i frequenti viaggi di italiani che spesso tornano dall’estero dopo avere contratto la “malattia spaccaossa”.
In Italia la zanzara tigre è in grado di trasmettere la malattia. La zanzara trasporta uno dei quattro virus dengue da una persona all’altra. L‘incubazione della malattia va da 3 a 14 giorni. I sintomi più comuni sono mal di testa, nausea, vomito, dolori muscolari. In alcuni rari casi il virus provoca un’emorragia che può portare al decesso. In caso di febbre, specialmente se si è tornati da un viaggio all’estero in Paesi in cui la malattia è endemica, bisogna contattare il medico di base e indagare sulla natura dell’ipertermia.
L’efficacia del vaccino
Contro il virus è disponibile il vaccino tetravalente vivo attenuato, il cui costo è a carico del cittadino, vaccino consigliato a chi si reca in Paesi in cui la diffusione del virus è importante. Il Qdenga o TAK-003 (questi i due nomi con cui è conosciuto il vaccino) è risultato essere capace di dimezzare il rischio di contrarre la malattia. Secondo i dati elaborati dalle Università di Bologna e di Ferrara, tra le persone che hanno ricevuto due dosi del vaccino il 90% ha sviluppato degli anticorpi contro la Dengue, tra chi ha ricevuto solo una dose più del 70% degli adulti, e il 90% dei bambini ha sviluppato gli anticorpi.