La deforestazione nella porzione brasiliana dell’Amazzonia è aumentata di oltre l’88% a giugno rispetto allo stesso mese dello scorso anno. E’ il secondo mese consecutivo in cui si verifica quest’aumento da quando la nazione è guidata dal nuovo presidente Jair Bolsonaro.
Secondo i dati dell‘Agenzia Spaziale Brasiliana, la deforestazione della più grande foresta tropicale del mondo ha raggiunto i 920 chilometri quadrati solo nel mese di giugno.
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Da luglio 2018 le zone disboscate hanno raggiunto l’estensione di 4565 chilometri quadrati, un aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Parliamo di un aerea grande quanto lo Stato Americano del Rhode Island.
Gli ambientalisti avvertono da tempo che le politiche di Bolsonaro per una “civilizzazione” dell’Amazzonia e la riduzione dei poteri dell’agenzia ambientale governativa Ibama avrebbe dato campo libero ad allevatori e boscaioli, i principali artefici della deforestazione.
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Questi nuovi dati coincidono con l’aumento della pressione sul governo per un maggiore rispetto dell’ambiente da parte dell’ Unione Europea, soprattutto dopo l’accordo di scambio libero tra la UE e il blocco Sud Americano firmato la settimana scorsa. Il Ministro dell’Agricoltura ha dichiarato che il governo intraprenderà le azioni necessarie ma solo se i dati sulla deforestazione verranno confermati.
Gli ambientalisti ribattono che anche i dati di maggio hanno visto un aumento della deforestazione rispetto allo scorso anno, questa volta dell’ 34%.
I portavoce di Bolsonaro si sono rifiutati di rilasciare commenti, dicendo che le domande devono essere poste al ministero dell’Ambiente. “Stiamo facendo il possibile per combattere la deforestazione illegale”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Ricardo Salles. “Solo questa settimana abbiamo schierato 117 squadre di agenti Ibama simultaneamente in tutta la zona dell’Amazzonia.”
Il Brasile ospita il 60% della Foresta Amazzonica, che è la più grande foresta tropicale del mondo e uno dei polmoni vitali del pianeta.
Mentre il testo finale dell’accordo UE-Blocco Sudamericano non è stato ancora rivelato, si sa che un paragrafo imposto dall’Unione Europea obbliga le nazioni Sudamericane ad accettare il Trattato di Parigi sul cambiamento climatico, con particolare attenzione alla lotta alla deforestazione.
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Il Presidente francese Emmanuel Macron ha avvertito che non firmerà l’accordo se il Brasile abbandonerà il Trattato di Parigi. Bolsonaro ha incontrato Macron la settimana scorsa e lo ha rassicurato confermando che il paese rispetterà il Trattato.
L’attivista di Greenpeace Paulo Adario ha dichiarato che “tutti i dati mostrano che la deforestazione peggiorerà con Bolsonaro al governo, ma spera che le notizie di un aumento di tale entità rispetto all’anno prossimo possano mettere un po’ di pressione al governo, sia dall’interno che dall’esterno”.
“Quando avranno sottomano i numeri definitivi, e se saranno talmente gravi come si prospettano, sarà un incubo per Bolsonaro”, ha detto Adario. “Questi dati metteranno sotto i riflettori internazionali i danni che il presidente brasiliano sta causando ad un simbolo come la Foresta Amazzonica”.