In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress: 1) Il Parlamento Ue chiede controlli più ampi contro la deforestazione; 2) Sostenibilità, dal Mise 750 milioni di euro per le imprese; 3) Un progetto studia l’impatto dello smog sugli ecosistemi naturali, 4) Tutela della biodiversità, appello di 200 scienziati
In questo numero del Tg Ambiente, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Il Parlamento Ue chiede controlli più ampi contro la deforestazione: Per combattere il cambiamento climatico globale e la perdita di biodiversità, il Parlamento europeo chiede alle aziende di garantire che i prodotti venduti nell’Ue non provengano da terreni deforestati o degradati. La sessione plenaria ha adottato con 453 voti favorevoli, 57 contrari e 123 astensioni, la sua posizione sulla proposta della Commissione europea di regolamento sui prodotti esenti da deforestazione che renderà obbligatoria per le aziende la cosiddetta ‘due diligence’ che garantirà ai consumatori, che i prodotti che acquistano non contribuiscono alla distruzione delle foreste, comprese le insostituibili foreste tropicali, e ridurrà il contributo dell’Ue al cambiamento climatico e alla perdita di biodiversità. La norma prevede inoltre che le aziende verifichino che le merci siano prodotte in conformità con le disposizioni sui diritti umani nel diritto internazionale e rispettino i diritti delle popolazioni indigene. La proposta della Commissione riguarda il bestiame, il cacao, il caffè, l’olio di palma, la soia e il legno, compresi i prodotti che li contengono o che sono stati nutriti o realizzati utilizzando questi prodotti (come pelle, cioccolato e mobili), ma il Parlamento vuole includere anche la carne suina, ovina e caprina, il pollame, il mais e la gomma, nonché i prodotti a base di carbone e carta stampata.
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2) Sostenibilità, dal Mise 750 milioni di euro per le imprese: Al via il programma di investimenti del Ministero dello Sviluppo Economico per realizzare progetti di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e innovazione negli ambiti di intervento del Green News Deal italiano. Dal 17 novembre prossimo tutte le imprese che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca potranno richiedere agevolazioni e contributi a fondo perduto per realizzare nuovi processi produttivi, prodotti e servizi o migliorare notevolmente quelli già esistenti.
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3) Un progetto studia l’impatto dello smog sugli ecosistemi naturali: Lo smog ha pesanti ripercussioni sulla salute di chi abita in città, ma anche gli ecosistemi naturali di aree remote subiscono effetti che possono modificarne la qualità e metterne a rischio la biodiversità. Per approfondire la conoscenza dell’impatto che ha l’inquinamento è nato il progetto Life Modern Nec finanziato dalla Commissione E uropea. Le attività saranno condotte da un gruppo di lavoro che vede come capofila il Comando Unità Forestali, Ambientali e Agroalimentari dei Carabinieri, e tra i partner Cnr, Crea, Enea, Legambiente e le Università di Camerino e Firenze.
4) Tutela della biodiversità, appello di 200 scienziati: La conservazione dei mari europei è “desolante”, spesso le aree marine protette non servono allo scopo e Bruxelles non ha contezza della maggior parte degli stock ittici. È in estrema sintesi l’attacco che 200 scienziati conservazionisti rivolgono all’Unione Europea. Secondo gli scienziati, uno dei problemi principali che l’UE dovrebbe affrontare è la scarsa utilità delle aree protette che istituisce. Oggi infatti, solo l’1% dei mari europei è realmente protetto da aree come queste, il restante 99% è esposto ad attività industriali di ogni tipo: tra questi, con effetti deleteri sugli stock, la pesca a strascico. Una pratica usata non solo nelle acque non regolamentate, ma anche nel 59% delle aree marine protette. Per invertire il trend – scrivono i conservazionisti – bisogna procedere spediti con la creazione di aree protette in cui sia vietata del tutto la pesca. Un target che è fissato anche nella Strategia UE per la biodiversità al 2030, con un obiettivo del 10% dei mari europei sotto questa alta forma di protezione. Le aree protette off limits per i pescherecci infatti, sottolineano gli scienziati, registrano tassi di ripristino della fauna marina 6 volte maggiori del normale in termini di biomassa ittica e del 20% superiori in termini di aumento della biodiversità.