Tra i tanti decreti del Milleproroghe di fine anno spunta anche quello che blocca lo stop alle trivellazioni per la ricerca di idrocarburi. Proteste dalle associazioni ambientaliste.
Sembrava finalmente fatta per lo stop alle trivellazioni nei mari italiani, almeno per il prossimo anno. Invece nel decreto Milleproroghe di fine 2020, nel testo esaminato dai tecnici del governo in vista del consiglio dei ministri di oggi 23 dicembre, avrebbe rimesso al centro della scena lo stop alle trivelle, su cui i Cinque Stelle avevano battagliato parecchio anche nel Primo Governo Conte.
Milleproroghe: salta il blocco delle trivelle. Era previsto nella bozza del decreto in arrivo oggi in cdm #ANSA https://t.co/SqQDYu7JRA
— Ansa Emilia-Romagna (@Ansa_ER) December 23, 2020
Dal 1° gennaio prossimo su tutto il territorio dello Stato non sarebbero più stati rilasciati nuovi «permessi di prospezione o di ricerca ovvero di nuove concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi». Ma il nuovo tentativo di bloccare per legge le trivelle sembra saltato in extremis, ufficialmente per estraneità di materia.
Lo stop alle trivellazioni, soprattutto nel Mar Adriatico, è da sempre un cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle, che si è sempre esposto a favore dell’interruzioni di nuove concessioni già dai tempi primo Conte, con il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa che lo ha sempre considerata una battaglia personale. Adesso si attendono le risposte del Ministro e degli esponenti 5S del governo.
Un’altra battaglia targata M5S riesce invece a entrare nel Milleproroghe, e rinvia a luglio 2024 le concessioni idroelettriche con stop alla titolarità delle Regioni, alle quali erano state assegnate dal governo Conte-1 su pressing della Lega.