Home Attualità Decreto TLC, il governo pronto a innalzare i limiti dell’inquinamento elettromagnetico

Decreto TLC, il governo pronto a innalzare i limiti dell’inquinamento elettromagnetico

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Dalle parole… alla bozza. Tra finanziamenti e agevolazioni al settore, ma anche sviluppo delle nuove tecnologie, torna prepotentemente l’aumento della soglia di esposizione ai campi elettromagnetici.

Non è una novità, ma ora si entra nel vivo: il governo è pronto a innalzare i limiti delle emissioni elettromagnetiche. Come prevede l’ultima bozza del cosiddetto Decreto TLC, studiato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy per sviluppare il settore che comprende le telecomunicazioni, la radio e la tv. Lo spiega anche NewsLinet.com, che già nei mesi scorsi aveva rivelato l’intenzione concreta, da parte della maggioranza, di aumentare la soglia di legge per l’inquinamento elettromagnetico.

In particolare, l’intenzione del governo è di aggiornare i valori-limite previsti dalla legge 36/2001, articolo 4, comma 2. La questione era già stata spiegata nei mesi scorsi: l’aggiornamento dei valori di riferimento sarebbe in linea con le politiche di sviluppo di altri Paesi Ue, con le indicazioni della Commissione europea e con le linee guida dell’International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection (ICNIRP) sui limiti di esposizione ai campi elettromagnetici.

Quali potrebbero essere gli effetti pratici di questa novità? L’Italia, tra tutti i Paesi europei, ha una soglia relativamente bassa per quanto riguarda l’inquinamento elettromagnetico (6 Volt su metro o V/m). Il governo, nell’innalzamento dei limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, punta a trovare un equilibrio tra i diversi quadri normativi ma ha comunque un obiettivo minimo: quello di innalzare i limiti dell’inquinamento elettromagnetico a 24 V/m.

Tra le novità del Decreto TLC, questa è senza dubbio quella più significativa e importante. Ma ce ne sono anche altre: agevolazioni fiscali in materia di energia per tutto il settore TLC (per circa 1,2 miliardi), finanziamenti per lo sviluppo di reti ultraveloci e altre tecnologie emergenti, contratti di espansione, supporto per il passaggio dalle radio analogiche a quelle digitali e, soprattutto, lo sviluppo del digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2) che diventerà obbligatorio in primis per la Rai (entro la fine di quest’anno).