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Superbonus, il Senato approva il decreto

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Una votazione che rischia di spaccare la maggioranza di governo, con la Lega che difende l’operato di Giorgetti e gli attacchi di Forza Italia. 

Dopo aver chiesto il voto di fiducia, il governo incassa l’approvazione del controverso decreto Superbonus in Senato. Ora il testo passerà alla Camera, ma per la maggioranza c’è il rischio di una spaccatura, in particolare per la divergenza di vedute tra la Lega, il partito del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, e Forza Italia, che cerca di difendere i diritti delle imprese.

101 i voti favorevoli, 64 i contrari e nessun astenuto. Un risultato che dovrebbe far sorridere il governo ma che vede, anche subito dopo il voto, una serie di polemiche a distanza tra Lega e Forza Italia. Polemiche che erano già iniziate nei giorni scorsi, con i lavori della Commissione Finanze al Senato che ha analizzato e approvato il testo voluto fortemente da Giorgetti.

Approvare questo provvedimento non è stato facile. Il gruppo di Forza Italia non solo si è astenuto sull’emendamento governativo, ma ha anche votato con l’opposizione” – ha spiegato il leghista Massimo Garavaglia, presidente della Commissione Finanze in Senato – “Nonostante l’atteggiamento di Forza Italia l’emendamento è stato approvato e i lavori si sono chiusi in maniera ordinata con il mandato al relatore a Salvitti“.
Se la Lega avesse fatto la metà di quello che ha fatto Forza Italia, avrebbero dato tutti addosso a Salvini dandogli dell’irresponsabile“, ha commentato invece in modo informale Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega in Senato.

Il primo a difendere il provvedimento, comunque, era stato lo stesso Giancarlo Giorgetti. “Le previsioni della Commissione europea sono in linea con le nostre. Sul debito, purtroppo, gravano per cassa negli anni prossimi gli effetti negativi del Superbonus” – il punto del ministro dell’Economia – “D’altra parte, i dati europei sul rapporto debito/Pil non incorporano gli effetti degli ultimissimi provvedimenti che avranno effetti positivi sui conti“.

Ciò che preoccupa maggiormente del nuovo decreto Superbonus è la retroattività della misura. Non solo da parte delle imprese edili, ma anche delle banche. “La retroattività dell’emendamento ha elementi negativi, è stata solo parzialmente chiarita la tematica rispetto alle anticipazioni dei giorni scorsi” – il punto dell’Associazione bancaria italiana (Abi) – “Per le banche sarebbe impossibile compensare i crediti di imposta acquistati, incidendo negativamente sulla loro capacità di acquistare ulteriori crediti. Dovrebbero essere rivisti i piani di acquisto con riflessi negativi per le imprese che non riuscissero a cedere tali crediti“.

Continuiamo ad avere molte perplessità, siamo contro qualsiasi ipotesi di legge reatroattiva, in qualsiasi settore. È una questione di principio e non rinunciamo alla difesa dei nostri principi” – il commento di Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, vicepremier e ministro degli Esteri – “Detto questo, per un emendamento che non condividiamo non viene assolutamente meno la fiducia nel governo. Abbiamo votato, e lo faremo sempre, la fiducia a questo governo di cui siamo parte protagonista, ma continueremo sempre a dire ciò che pensiamo con grande trasparenza e lealtà“.