“Sarebbe un vero dramma”, così David Granieri, presidente di Coldiretti Lazio, commenta la possibile imposizione di dazi statunitensi sui prodotti agroalimentari europei e quindi anche
italiani.
L’Italia e il Lazio, spiega Granieri, sono obbligate alla qualità, avendo una superficie coltivabile ridotta e questo fa lievitare i costi di produzione. Dazi al 25% da parte degli USA, primo mercato per il Made in Italy, metterebbero senza dubbio alcuno in ginocchio il settore.
Sul tema David Granieri, Presidente di Coldiretti Lazio, ha dichiarato a TeleAmbiente: “Per l’agroalimentare sarebbe un vero dramma, nel senso che l’idea è quella di tassarlo al 25%, che significherebbe che in realtà siamo una produzione che già ha dei costi molto alti, perché siamo di fatto condannati a produrre qualità, noi possiamo competere solo sull’alta qualità del prodotto e questo significa che evidentemente avremo dei problemi nella competizione rispetto ad un mercato che si regola anche sul prezzo, quindi costare il 25% in più comporterebbe dei rischi rispetto alla percezione del prodotto stesso. Speriamo che si possa trovare una soluzione, come è stato in passato, e speriamo che alla fine Trump riconosca l’Italia e anche l’Europa, una premiership rispetto ad un cibo salutare, perché non è solo prezzo, noi garantiamo una salubrità, un sistema sanitario molto efficiente, un sistema agricolo molto efficiente, più sostenibile al mondo e questo non credo che passerà inosservato.”
Riguardo l’importanza del mercato statunitense per il nostro export, Granieri aggiunge: “Il mercato statunitense è il primo obiettivo di export di ogni azienda italiana, quindi sicuramente dipendiamo molto, tra l’altro noi come sistema nazionale l’obiettivo perché in America c’è il primo bacino di utenza, la scala dei maggiori mercati in cui esportiamo è America, Inghilterra, e poi adesso ci stanno i territori emergenti da un punto di vista di export, speriamo molto nell‘India, sappiamo precisamente che il consumo del futuro sarà in Africa, però è chiaro che oggi, nel breve periodo, l’America è fondamentale principalmente per i grandi marchi, figuriamoci per le piccole imprese.”
“L’Unione europea non ci tratta bene sul commercio” è stata la frase utilizzata da Trump per giustificare la misura protezionista nei confronti degli alleati europei che, a suo dire, si comportano peggio dei nemici, almeno sul piano commerciale. I sempre più probabili dazi americani sui prodotti europei preoccupano tutte le associazioni di categoria, nei giorni scorsi anche Confagricoltura ha lanciato un appello alla mediazione.
Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura aveva dichiarato: “Io a metà marzo sarò negli Stati Uniti per incontrare l’associazione degli agricoltori americani- ha dichiarato Giansanti- perché riteniamo, come Confagricoltura, che nel dialogo si possano poi trovare quelle soluzioni che possono permettere ai due modelli produttivi oggi più all’avanguardia, come quelli di Usa ed Ue, di rinnovare quello spirito di collaborazione che c’è nell’area atlantica.”