Nuovo capitolo nel braccio di ferro tra Unione europea e Cina per i dazi al settore delle auto elettriche che ha scatenato una serie a catena di tasse incrociate in nome dell’antidumping.
La Commissione europea ricorrerà presso il Wto, l’Organizzazione Mondiale del Commercio, contro le norme imposte dalla Cina sulle importazione di brandy made in Ue.
Dopo la conferma e l’innalzamento dei dazi europei sulle auto elettriche cinesi, che hanno ricevuto dei sostegni economici considerati propedeutici al dumping dall’Unione, la Cina è andata avanti con la volontà annunciata di imporre dazi su diversi comprati della produzione agraria europea, oltre all’alcol saranno colpiti anche i settori caseario e di produzione di carne di maiale.
Il dumping consiste nel vendere un bene all’estero a un prezzo inferiore a quello a cui viene venduto in patria, lo scopo è di sbaragliare la concorrenza e ottenere così un’ingente fetta di mercato estero.
Il ministero del Commercio della Cina ha annunciato Dall’11 ottobre il brandy sarà colpito dai dazi, per il momento provvisori, il brandy francese rappresenta il 99,8% delle importazioni del distillato di Pechino. Proprio la Francia è uno dei Paesi che più fermamente hanno sostenuto i dazi al settore elettrico cinese.
Tra i prodotti francesi più colpiti: Hennessy su cui si abbatte un’aliquota del 39% a Martell a cui verrà applicata un’aliquota del 30,6%.
Il meccanismo dei dazi sulle importazioni danneggia gli esportatori poiché gli importatori dovranno pagare la maggiorazione, aumenterà quindi il prezzo al consumo e molto probabilmente si ridurranno gli acquisti del prodotto in Cina che diventerà sempre meno competitivo rispetto al prodotto locale.
Sono ancora aperte le negoziazioni tra Cina e Unione per risolvere le controversie che riguardano tanto i dazi al settore elettrico cinese quanto quelli ai prodotti alimentari e all’alcol europeo. Una volta raggiunto l’accordo le tasse verrebbero cancellate o ridimensionate immediatamente.