Copenaghen si prepara all’alluvione del secolo con due tunnel capaci di immagazzinare 10.000 metri cubi di acqua piovana. Un esempio di adattamento climatico che l’Italia potrebbe seguire.
Copenaghen si sta preparando all’alluvione del secolo. Il governo locale sta costruendo sotto la capitale – a circa 20 metri sotto terra – due enormi tunnel in grado di immagazzinare 10mila metri cubi di acqua piovana e drenarli verso il mare.
E se servisse altra capacità per piogge ancora più violente? Nessun problema. È attiva una pompa in grado di svuotare il tunnel in 10 minuti.
L’aumento delle alluvioni
La crisi climatica sta rendendo le piogge torrenziali sempre più frequenti e intense. Per questo motivo, oltre a tentare di fermare il riscaldamento globale, è necessario adattarsi al nuovo clima. E in Danimarca lo stanno facendo particolarmente bene.
Il primo tunnel sarà pronto nel 2027 e rappresenta un esempio di investimenti in adattamento climatico per tante città.
“Se ci troviamo in una situazione estrema in cui cade molta acqua in un breve lasso di tempo e i sistemi fognari non riescono a tenere il passo, possiamo invece deviare l’acqua qui in questo tunnel”, ha spiegato Ditte Reinholdt Jensen, esperta di adattamento ai cambiamenti climatici presso la HOFOR, l’azienda di servizi idrici di Copenaghen.
Una lezione per l’Italia
In Italia progetti di questo tipo al momento non esistono. Secondo molti mancano i soldi. Ognuno dei due tunnel che stanno costruendo sotto Copenaghen costerà circa 43 milioni di euro. Non pochi, è vero.
Eppure il Ponte sullo stretto di Messina costerà all’Italia almeno 13 miliardi di euro (e i costi sono in costante aumento). Con quei soldi di tunnel come quelli danesi ne costruiremmo a centinaia.