Secondo uno studio del Moige su bullismo e cyberbullismo il 45% dei ragazzi ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenze e i dati sono in aumento
Il 45% dei ragazzi ha dichiarato di essere stato vittima di prepotenza, è quanto emerge da un‘indagine su bullismo e cyberbullismo, realizzata dal Moige – Movimento Italiano Genitori, in collaborazione con l’Istituto Piepoli.
I dati dello studio del Moige
I numeri che emergono dallo studio sono preoccupanti: l’8% dei ragazzi usa foto o video per prendere in giro qualcuno, un dato in costante aumento. Il 45% ha poi dichiarato di essere stato vittima di prepotenze, con il 34% di casi legati a violenza verbale. Preoccupante è anche la percentuale di minori che navigano senza alcun filtro anti-porno (49%) e la scarsa comunicazione con le famiglie riguardo a strumenti di protezione durante la navigazione online.
Il bullismo etnico
Un allarme particolare riguarda il cosiddetto bullismo etnico che colpisce bambini e ragazzi provenienti da famiglie di migranti che frequentano le scuole italiane e che, secondo i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, sono circa 877mila. Sono dunque necessari interventi mirati per garantire un ambiente scolastico libero da pregiudizi e discriminazioni.
Nasce Net.Com
Per contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che spesso sono anche una questione di integrazione culturale e sociale, Moige ha lanciato Net.com, ossia una rete territoriale di professionisti formati e un vademecum per affrontare in modo diretto e mirato il bullismo etnico. Si formeranno gruppi di coordinamento locali che opereranno in collaborazione con i servizi sociosanitari, le forze dell’ordine e i mediatori culturali, per garantire un supporto tempestivo e adeguato ai minori di diversa nazionalità.
I dati della Fondazione Libellula
Nell’ultima indagine di Fondazione Libellula, l’impresa sociale nata per prevenire e contrastare la violenza di genere e ogni forma di discriminazione, che ha effettuato un sondaggio su 1600 adolescenti tra i 14 e i 19 anni, è emerso che la scuola viene considerata ancora come un luogo sicuro, ma aumentano le segnalazioni di chi è vittima di bullismo o cyberbullismo.
Bullismo e cyberbullismo in numeri
Le statistiche più recenti delle Nazioni Unite riportano che nel mondo 1 studente su 3, tra i 13 e i 15 anni, ha vissuto esperienze di bullismo. Nello specifico nel mondo 246 milioni di bambini e adolescenti subiscono ogni anno qualche forma di violenza a scuola o episodi simili. Anche il cyberbullismo è in sensibile aumento: la maggior parte dei dati disponibili riguarda indagini condotte nei Paesi industrializzati con percentuali di minorenni che lo hanno sperimentato che variano tra il 5% e il 20% della popolazione minorile, con conseguenze psicofisiche che vanno dal mal di testa ai dolori allo stomaco e/o che si manifestano con mancanza di appetito o disturbi del sonno.
Una storia di cyberbullismo raccontata a CrescimiTu
Imprenditrice, ex sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio è autrice di numerosi saggi sui temi adolescenziali e in particolare di un libro intitolato “Cyberbullismo: la complicata vita sociale dei nostri figli interconnessi” che ha presentato nel corso della trasmissione CrescimiTu, dedicata all’infanzia e all’adolescenza. “Ho sofferto da adolescente di disturbi del comportamento alimentare e tra le vittime del cyberbullismo ci sono ragazze che non ricoprono i canoni estetici dettati dai media. Quindi il mio percorso è partito da lì” ha raccontato”.