La curcuma è una spezia dal colore giallo-arancio e dall’aroma penetrante, molto utilizzata nella cucina indiana. Si ricava dalla polverizzazione del rizoma ( un fusto carnoso simile a una radice) della curcuma longa, pianta tropicale indiana appartenente alla stessa famiglia delle Zingiberacee, la stessa dello zenzero.
Il termine curcuma trae origini dalla lingua sanscrita “kum-kuma” e dall’arabo “kour-koum”, che significa appunto zafferano, per via della sua somiglianza con la più preziosa spezia, dello stesso giallo vivo, ma dall’aroma differente. In Occidente la si utilizza soprattutto in cucina, nell’alimentazione sana e naturale e come integratore dalle numerose proprietà.
Benefici:
- Apparato digerente: tra le proprietà più conosciute troviamo quelle relative alla cura dell’apparato digerente, dato che tale prodotto facilita la formazione della bile ed il suo scorrimento verso l’intestino. Questa benefica spezia stimola tutte le funzioni delle vie biliari e protegge il fegato grazie alla sua azione “disintossicante” che si esplica stimolando la produzione di enzimi epatici grazie ai quali il fegato riesce a purificare il sangue dalle tossine. La curcuma contribuisce, inoltre, a facilitare la digestione anche in casi particolari come il post-sbornia, l’uso smodato di farmaci, e addirittura in presenza di cirrosi ed epatiti. A livello intestinale, grazie alle sue proprietà carminative, riesce a ridurre flatulenza e meteorismo, quella fastidiosa sensazione di aria nella pancia;
- Combatte l’artrite: poiché la curcumina è nota per le sue potenti caratteristiche antinfiammatorie e antidolorifiche, è stato condotto uno studio su 45 pazienti affetti da artrite reumatoide per confrontare i benefici della curcumina nella curcuma con il farmaco diclofenac sodico (un FANS), che mette le persone a rischio sviluppo di permeabilità intestinale e malattie cardiache. Lo studio ha suddiviso questi volontari in tre gruppi: solo trattamento con curcumina, solo diclofenac sodico e una combinazione dei due. I risultati del processo sono stati di grande apertura: il gruppo di curcumina ha mostrato la più alta percentuale di miglioramento nei punteggi complessivi (punteggio di attività della malattia) e questi punteggi erano significativamente migliori rispetto ai pazienti nel gruppo con diclofenac sodico. Pubblicato da Phytotherapy Research nel 2012, i risultati di questo studio hanno incoraggiato più ricerche umane per valutare gli effetti sorprendenti di piante ricche di curcumina come la curcuma per le persone che soffrono di vari tipi di artrite. Mentre l’artrite non può essere curata, sembra che un’alta dose di curcumina possa essere altrettanto efficace o anche più del farmaco più comune prescritto per questa specifica condizione;
- Fa bene al cervello: le proprietà della curcuma apportano benefici anche alla mente, aiuta a rallentare l’invecchiamento delle cellule celebrali prevenendo l’Alzheimer e il morbo di Parkinson. Inoltre, la curcumina, aiuta le cellule nervose nel processo di autoriparazione del cervello oltre a prevenire l’ictus e le lesioni alle arterie celebrali;
- Antivirale a antibatterica: la curcumina, il pigmento presente nel rizoma della curcuma, ha potere antivirale e antibatterico. La sua potenza antivirale è in grado di curare l’infezione di alcuni virus influenzali. Si può trarre beneficio da questa spezia, per esempio, aggiungendo un cucchiaino di curcuma all’acqua in ebollizione dove verrà cotta la pasta. Come antibatterico potete utilizzare la polvere di curcuma su tagli e ferite dopo averle lavate bene;
- Secrezione insulinica: un recente trial clinico (NCT01029327) ha confermato come l’assunzione di curcumina sia in grado di incrementare la secrezione di insulina in fase postprandiale. Sembra che questo polifenolo sia in grado di stimolare positivamente le cellule pancreatiche in seguito al consumo di pasti glucidici. Questo dato risulta particolarmente interessante per coloro che soffrono di diabete di tipo 2;
- Antitumorale: una delle proprietà più sorprendenti della curcuma è l’effetto antitumorale. Questa preziosa pianta, infatti, contrasta l’insorgere della leucemia e di ben otto tipi di tumore che colpiscono colon, prostata, bocca, polmoni, fegato, pelle, reni e mammelle. La validità di questa teoria che viene tramandata da secoli dalla tradizione popolare e confermata da nuove teorie mediche e da un dato reale: in India e più in generale in Asia (il continente dove si consuma più curcuma in assoluto), l’incidenza dei tumori è molto più bassa rispetto al resto del mondo. Uno studio condotto su animali nel luglio 2017 dai ricercatori del Baylor Scott & White Research Institute ha scoperto che la curcumina può persino essere in grado di superare la chemio-resistenza nell’adenocarcinoma duttale pancreatico, una forma aggressiva di cancro al pancreas;
- Per la pelle: la curcuma è un ottimo rimedio naturale per la pelle. Riesce a risolvere alcune problematiche, e protegge la cute. Ha un alto potere antiossidante, antinfiammatorio, e contrasta i radicali liberi. Il principio attivo utile a questa azione, contenuto nella curcuma, è la curcumina. Può essere usata per malattie anche serie, come il melanoma, ma anche contro patologie minori. Per il melanoma, che è un cancro della pelle, la curcuma può essere molto utile. La sua azione è bloccante sulle cellule tumorali. Quindi riesce a rallentare il cancro, riducendone la crescita. La curcuma si rivela utile anche contro la psoriasi, sempre per la sua azione bloccante. Ferma infatti i processi che provocano questa malattia.
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Medicina tradizionale cinese e Ayurveda
La curcuma è supportata da oltre 10.000 studi pubblicati, ma se si approfondisce, si scopre che la curcuma è stata usata nella medicina antica molto tempo addietro rispetto ai moderni archivi scientifici.
I principi senza tempo delle pratiche di medicina naturale nella Medicina Tradizionale Cinese e nell’Ayurveda sono molto di ciò che ha portato gli scienziati moderni a documentare i meccanismi di spezie ed erbe preziose come la curcuma. Nella Medicina Tradizionale Cinese(MTC) e nella medicina Ayurvedica i professionisti si riferiscono alla curcuma come una “spezia riscaldante”, ma prima agisce “raffreddando” e “asciugando” il corpo.
Spesso la curcuma viene prescritta ai pazienti che presentano ristagni di sangue e di QI. Le condizioni causate da questi problemi possono essere: dolori mestruali, ingrossamento del fegato o della milza, cirrosi epatica, lesioni traumatiche e disturbi emorragici.
Alcuni medici cinesi consigliano la curcuma per condizioni come convulsioni, squilibri ed epilessia. Poiché può asciugare e raffreddare il “calore umido”, può anche essere prescritta nella Medicina Cinese per ittero e calcoli biliari. La Medicina Orientale si concentra molto sulle combinazioni di diversi elementi. Tuttavia, l’assorbimento della curcuma varia molto a causa di ciò che si consuma assieme ad essa.
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Come consumarla
La curcuma abbinata alle sostanze giuste viene assimilata meglio e potenzia le sue proprietà. Ecco quali sono gli elementi che dovrebbero accompagnarla.
La piperina del pepe migliora la biodisponibilità (fino al 2000%!) e le possibilità di utilizzo della curcumina. La stessa funzione della piperina è svolta anche dalla bromelina dell’ananas (un enzima antinfiammatorio presente nel frutto ma soprattutto nel gambo, usato come integratore digestivo per le proteine e diuretico).
I grassi buoni e, in particolare, gli Omega 3 fanno assorbire la curcumina più velocemente. La curcumina è infatti liposolubile, cioè ha bisogno di un grasso per sciogliersi e venire assimilata. Usala quindi insieme a una fonte di grassi buoni e meglio ancora di Omega 3, efficaci nel contrastare le adiposità addominali. Vanno bene l’olio di semi di lino, il salmone, l’avocado, le noci e il loro olio e i semi di chia. Ottimo anche l’olio extravergine d’oliva ricco di grassi buoni.
La quercetina potenzia la sua azione. Questa sostanza aumenta le possibilità di sfruttare i benefici della spezia. È contenuta nei capperi (i più ricchi rispetto al peso) nelle mele, nell’uva nera, nella cipolla rossa e ancora in sedano e agrumi.
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Controindicazioni
Per evitare il manifestarsi di eventuali effetti collaterali è consigliato consumare la curcuma con moderazione, evitando di conseguenza il sovradosaggio, dal momento che essa presenta alcune controindicazioni:
In dosi eccessive può comportare disturbi intestinali come flatulenze, diarrea, nausea, vomito e nei casi più gravi vere e proprie coliche addominali.
Il suo impiego deve essere particolarmente moderato per coloro che assumono farmaci anticoagulanti visto che la curcumina presente nella curcuma fluidifica il sangue e potrebbe interferire con il meccanismo d’azione dei farmaci, esponendo l’organismo al pericolo di emorragie.
L’utilizzo della curcuma è sconsigliato ai soggetti che soffrono di calcoli biliari, o quantomeno il suo consumo non deve avvenire troppo spesso ed in quantità eccessive. Nonostante tale pianta sia un ottimo rimedio per prevenire diversi problemi all’apparato gastro-intestinale, è sempre meglio consultarsi col proprio medico per capire se sia il caso o meno di assumere curcuma, qualora vi fossero problemi di salute. In presenza di ittero, ulcera gastrica o insufficienza epatica è sconsigliato l’utilizzo di curcuma.
Le donne in gravidanza o in allattamento dovrebbero evitare il consumo di curcuma e lo stesso vale per i bambini al di sotto dei 2 anni di età.
Ai soggetti a cui è sconsigliato il consumo di curcuma, ovviamente si raccomanda di non assumere nemmeno il curry (dato che l’ingrediente principale di quest’ultimo è proprio la curcuma) e tutte le altre preparazioni a base di curcuma.