Siria, Croce Rossa apre una delegazione a Damasco

Dopo dieci anni di guerra civile e i danni ancora evidenti del terremoto del 2023, la Siria vive una nuova pagina della sua storia. Con l’abbandono del Paese da parte del dittatore Assad si aprono nuove speranze di pace ma la popolazione ha ancora tremendamente bisogno di sostegno e beni di prima necessità.

Per questo la Croce Rossa Italiana annuncia di avere aperto una sua delegazione a Damasco. Il presidio si aggiunge a quello già installato a Beirut che ha permesso il coordinamento degli aiuti per l’area del Medio Oriente. In questo modo Croce Rossa vuole rafforzare il suo intervento nell’area, rendendo più celere la sua capacità di risposta e facilitando la collaborazione con le altre organizzazioni umanitarie del territorio.

Persiste ancora il dramma degli sfollati sono più di un milione e mezzo. Molti siriani stanno valutando in questi giorni se fare rientro nelle proprie case, tanti siriani si trovano ancora nei Paesi limitrofi senza mezzi di sussistenza o cibo a sufficienza, queste persone vengono assistite dalla Croce Rossa in collaborazione con la Mezzaluna Rossa nei suoi presidi. Cibo e supporto psicologico sono due necessità impellenti.

Tra i progetti realizzati in Siria a supporto della Mezzaluna Rossa: “nella risposta all’emergenza per la popolazione più vulnerabile nel nord-est del Paese, dove cibo, medicinali e dispositivi medici vengono consegnati agli ospedali della Mezzaluna Rossa Araba Siriana. Contando su un team di formatori esperti in materia di migrazione e ricongiungimenti familiari, CRI contribuisce con programmi di formazione con il compito di fornire supporto tecnico alla Consorella su questioni relative alla formazione e all’integrazione dei migranti, nonché alle attività di ricongiungimento familiare.” In questi anni CRI ha anche “deciso di mandare un contributo economico e materiale a favore della SARC per la fornitura di attrezzature sanitarie, dispositivi medici e macchinari per l’ospedale di Damasco gestito dalla Società Nazionale. Il progetto mira a supportare la capacità operativa e di risposta ai bisogni di assistenza sanitaria”.

La Siria in questo momento è in una condizione di estremo bisogno. Vittima, per oltre dieci anni, di una sanguinosa guerra civile e nel 2023 di un terremoto che ha reso ancor più vulnerabile la popolazione. In questo contesto, la Croce Rossa Italiana, che ha risposto fin da subito fornendo i primi aiuti alla popolazione, oggi apre la delegazione a Damasco. Grazie a questa scelta ci inseriamo in un più ampio programma di intervento e di aiuto alla Siria e a tutti i Paesi del Medio Oriente”, ha affermato il Presidente della CRI, Rosario Valastro.

Croce Rossa amplia così le zone internazionali in cui interviene in modo coordinato. “Arrivare per primi e andare via per ultimi” è uno dei motti di CRI che ha da poco organizzato un evento in Campidoglio per fare il punto sui due anni di azioni e progetti messi in campo in Ucraina.

Una mostra fotografica ha documentato l’impegno per l’emergenza in alcune zone particolarmente colpite dal conflitto.

Diversi i protagonisti degli interventi, dalle istituzioni ai volontari, che hanno raccontato il valore di quanto fatto e la necessità di continuare ad aiutare la popolazione fino al giorno in cui verrà dichiarata la fine della guerra, per poi ripartire subito con le opere di ricostruzione.

“Dall’inizio del conflitto la Croce Rossa Italiana ha inviato 3500 tonnellate di aiuti umanitari, messo in salvo 245 persone fragili con 3 missioni di evacuazione da Leopoli e consegnato 27 ambulanze alla Croce Rossa Ucraina per garantire assistenza sanitaria anche nei luoghi più remoti. A questo si aggiunge il progetto attualmente in corso per la costruzione di alloggi da destinare agli sfollati interni.

In Italia la Centrale di Risposta Nazionale, che risponde al numero di pubblica utilità 1520 continua a garantire un canale di primo contatto per tutte le persone che necessitino di informazioni o supporto sul territorio italiano. Proprio alla luce delle oltre cinquemila richieste pervenute – tra domande di riunificazioni familiari, informazioni generali e per donare e offerte di ospitalità per le persone in fuga – è stato attivato anche un servizio di pronto soccorso psicologico gratuito per i cittadini ucraini in Italia e per le famiglie ospitanti.”