Creme solari ecologiche, fanno davvero bene all’ambiente e allo stesso tempo proteggono la nostra pelle? L’opinione del chimico Fabrizio Zago.
È possibile proteggere la pelle dai raggi solari e difendere allo stesso tempo l’ambiente? Esistono realmente creme solari che non danneggino il mare? Quali e come dovremmo scegliere?
Ai microfoni di TeleAmbiente, lo studio e l’opinione del chimico Fabrizio Zago, che ha collaborato alla definizione dei criteri di certificazione dell’etichetta europea Ecolabel ideatore del portale e dell’app Ecobiocontrol per scoprire l’impatto ambientale degli ingredienti di cosmetici e detergenti.
Esistono davvero creme solari ecologiche? “No, e vi spiego perchè”
Sull’ambiente gli effetti negativi sono dovuti alla non biodegradabilità ed al bioaccumulo di molte sostanze, primi fra tutti i siliconi ed i filtri solari.
“In uno studio, al quale ho contribuito anche io, per fare una classifica dei solari più o meno buoni, di verdi non ne ho trovati nemmeno uno“, afferma Zago.
Maggiori informazioni riguardo allo studio sulle creme solari QUI
Per ogni singolo filtro solare sono stati valutati 25 diversi parametri. Sull’organismo umano gli effetti negativi possono essere sostanzialmente due:
– Insorgenza di allergie. Fino a pochi mesi fa erano classificate come “allergeni” 26 sostanze adesso sono circa 120 (dipende dalla presenza di isomeri eccetera). E per questi effetti negativi si sta male, in alcuni casi MCS (sensibilità chimica multipla) molto male ma basta interrompere il contatto con questi allergeni e la cosa si risolve;
– Molto più grave è quando la sostanza è classificata come CMR cioè cancerogena mutagena reprotossica (interviene nello sviluppo di organismi non ancora nati). La legislazione ed i metodi per identificare queste sostanze è molto complesso ma molte sostanze continuano a venire classificate in questo modo. Ad esempio il Buthylphenyl Methylpropional e alcuni siliconi, riportano questa avvertenza: “Può nuocere alla fertilità. Sospettato di nuocere al feto”.
– Infine c’è il problema dei disturbatori endocrini, cioè sostanze in grado di alterare in normale equilibrio ormonale. E’ una materia molto complessa che ha necessitato di molti anni di studio ma adesso abbiamo delle liste di potenziali interferenti endocrini che, ovviamente vanno evitati. (Esempi BHA, BHT, molti filtri solari eccetera).
Alla domanda sull’esistenza di creme davvero eco il chimico Zago risponde: “No, e credo che tutto il mondo dell’ecobiocosmesi debba fare mea culpa. Ad un certo punto si pensava di risolvere tutto usando una miscela tra ossido di zinco e di titanio. Si tratta di due sostanze, molto coprenti, che danno vita all’effetto fantasmino. Lo vediamo con i bambini. Sicuramente queste creme funzionano, ma è un effetto che gli adulti gradiscono meno. Per questo è stata ridotta la misura dei granellini di ossidi fino al livello nano, talmente piccolo che l’occhio umano non lo vede. Sei protetto ma non hai l’effetto fantasmino. Queste molecole, però, sono talmente piccole che vanno dappertutto. L’ossido di zinco, in particolare, ha una tossicità per gli organismi acquatici molto elevata”.
E aggiunge: “Ma tra scegliere una crema che può rappresentare un problema, come ad esempio per i pesci, e il rischio di un tumore alla pelle, non c’è dubbio che è molto meglio usarla, ma fatta bene, seguendo studi che aiutano a scegliere creme rispettose dell’ambiente ma anche dell’essere umano“.
Ma ribadisce, alla domande se ci sono creme solari, al 100% buone, rispondo: “Maglietta e cappellino solo le creme migliori, e non hanno mai fatto del male a nessuno“.
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