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Inchiesta Covid, chiesta l’archiviazione per Conte e Speranza

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L’ex presidente del Consiglio e l’ex ministro della Salute, interrogati dai giudici bresciani lo scorso 10 maggio, sono indagati per omicidio colposo, epidemia colposa e rifiuto di atti d’ufficio.

La Procura di Brescia ha chiesto l’archiviazione per Giuseppe Conte e Roberto Speranza in merito all’inchiesta sulla prima ondata di Covid in Lombardia. L’ex presidente del Consiglio e l’ex ministro della Salute, insieme ad altre 17 diverse persone, sono accusati di omicidio colposo, epidemia colposa e rifiuto di atti d’ufficio. Il motivo è che Conte e Speranza, in quanto rappresentanti del governo nel febbraio 2020, non avrebbero adottato prontamente misure tempestive ed efficaci per impedire la diffusione del SARS-CoV-2 nelle province lombarde più colpite.

La decisione dell’archiviazione spetta ora al Tribunale dei Ministri, presieduto dalla giudice Mariarosa Pipponzi, ma il verdetto potrebbe arrivare solo nella seconda metà di giugno. Giuseppe Conte e Roberto Speranza erano stati sentiti dai giudici di Brescia il 10 maggio scorso, in merito all’inchiesta partita dalla Procura di Bergamo e relativa alla mancata istituzione di una zona rossa nei Comuni di Alzano Lombardo e Nembro e alla mancata applicazione del piano pandemico, seppur obsoleto in quanto aggiornato addirittura all’anno 2006.

La richiesta di archiviazione da parte della Procura di Brescia ha scatenato l’ira e il dolore delle associazioni che riuniscono i familiari delle vittime del Covid in Lombardia. E che ora chiedono al Tribunale dei Ministri di opporsi a quella istanza.

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