La Politica agricola comune (Pac) bocciata dalla Corte dei Conti dell’Ue. Nonostante gli ingenti fondi, infatti, i risultati si sono rivelati decisamente scarsi.
La Politica agricola comune nel periodo 2014-2020 bocciata dalla Corte dei Conti dell’Ue, nonostante fossero stati stanziati 100 miliardi di euro per l’azione in favore del clima. Nella relazione speciale, la Corte dei Conti europea ha segnalato come l’impatto sulle emissioni agricole sia stato decisamente limitato, dal momento che nulla è cambiato in maniera significativa rispetto al 2010. Nel documento dedicato all’analisi della spesa Ue per l’agricoltura ed il clima, viene fatto notare anche che le emissioni dovute ai fertilizzanti chimici e al letame (quasi un terzo del totale prodotto dall’agricoltura) siano addirittura aumentate tra il 2010 e il 2018.
Passi avanti sulla nuova Pac, ma un pieno accordo non è ancora stato raggiunto – Agrifood Magazine
I revisori Ue hanno fatto notare che gli aiuti diretti nel ‘greening’ non abbiano incentivato gli agricoltori ad adottare misure efficaci e che le pratiche ecologiche raccomandate dalla Pac non abbiano avuto impatti tangibili sulle emissioni di gas serra. Eleonora Evi, eurodeputata dei Verdi, ha commentato così: “La Pac bocciata dalla Corte dei Conti Ue perché non riduce le emissioni, sostiene gli allevamenti intensivi, non cerca di limitare il numero di capi di bestiame né fornisce incentivi per ridurli“.
#PAC e #clima, la Corte dei Conti UE boccia la politica agricola comune perché non riduce le #emissioni, sostiene gli #AllevamentiIntensivi, non cerca di limitare il numero di capi di bestiame, né fornisce incentivi per ridurlihttps://t.co/aARG5kGfPd #fixthecap
— Eleonora Evi (@EleonoraEvi) June 21, 2021
Il rapporto arriva proprio all’inizio di una settimana decisiva per la nuova Pac: tra giovedì e venerdì sono previsti nuovi negoziati tra il Parlamento europeo e il Consiglio Ue. Lo stallo persiste dalla fine di maggio e riguarda soprattutto la percentuale di aiuti diretti da destinare a pratiche agricole ecologiche per il periodo 2023-2027. L’Europarlamento chiede il 30% (circa 58,5 miliardi), il Consiglio Ue è partito dal 20% (39 miliardi) ed è disposto a salire al 25% (poco meno di 49 miliardi) con alcune salvaguardie.
🗣Appena concluso l’intervento in aula, a distanza, dalla sede di Roma del @Europarl_IT #NoGabbie #allevamenti #BenessereAnimale pic.twitter.com/1CdrKigGzb
— Paolo De Castro (@paolodecastro) June 10, 2021
L’obiettivo è arrivare ad un accordo sulla riforma della Pac entro il termine della presidenza portoghese. Paolo De Castro, eurodeputato e coordinatore di S&D alla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, ha lanciato un monito affinché si faccia al più presto. “Non vorremmo che non si arrivasse ad un accordo che potrebbe comportare un ritiro della proposta da parte della Commissione europea, con tutte le difficoltà di una nuova proposta che partirebbe dal Green Deal e il Farm to Fork, tutti temi ancora da approfondire” – l’intervento di De Castro all’assemblea di Unaitalia – “Sappiamo bene che lo spirito di Ursula von der Leyen è verso un maggior impegno ambientale, ma dobbiamo mantenere l’equilibrio tra la dimensione ambientale, sociale ed economica della Pac“.