Corro Corrieri Roma, i primi corrieri ecologici della capitale

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“A noi questo lavoro ci piace perché, oltre ad offrire un servizio al cittadino, lo facciamo in maniera etica”, Alessandro Marion, Corro Corrieri Roma.

Sono i primi corrieri ecologici della Capitale. Corro Corrieri Roma dal 2009 contribuisce con il suo lavoro alla salvaguardia e alla tutela ambientale grazie a una mobilità sostenibile e a impatto zero.

Un’idea che nasce nel 2009 dall’ungherese Roland Ruff che ha intravisto la necessità e l’opportunità, in una città come Roma, di avvalersi di mezzi dinamici per il trasporto e le consegne di merci di dimensioni piccole e medie, attraverso le ecologiche cargo-bike.

Ma in che modo i bikers di Corro Corrieri sono ecologici? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Marion, responsabile operazioni logistiche Corro Corrieri. “A noi questo lavoro ci piace perché, oltre ad offrire un servizio al cittadino, lo facciamo in maniera etica, che rispetta la città di Roma, non solo per la qualità dell’aria ma anche per la qualità degli spazi. – spiega Alessandro ai microfoni di TeleAmbienteEliminiamo tanta doppia fila e tante fonti di traffico utilizzando un mezzo piccolo. Possiamo definire ecologica questa attività, ma ancora meglio su misura, sensata”.

Per quanto riguarda le consegne, Corro Corrieri Roma collaborare con realtà come Zolle, una realtà che si occupa di distribuire alle famiglie cassette di frutta, verdura e altri generi alimentari che arrivano direttamente da coltivatori e produttori. “Tendiamo a non fare semplicemente un servizio di consegna. Andiamo da chi ha la bottega organica e vuole fare il food delivery dei pasti pronti, chi vuole il food delivery delle spese a domicilio, case editrici che vogliono promuovere i loro libri”, ci spiega Alessandro.

Non solo tutela dell’ambiente, ma anche diritti dei lavoratori che non amano chiamare riders. “Esistiamo da primi dei riders, un termine che non mi piace usare perché spezzo associato ad un certo tipo di lavori e ad una certa modalità di sfruttamento delle persone. – afferma Alessandro – Noi abbiamo un sistema collaudato e rigido del sistema di inserimento in azienda. Prima c’è un periodo di formazione, un paio di mesi e che viene deciso in anticipo, con un contratto a progetto nel quale vengono definite le ore settimanali della persona e la retribuzione. E così si impara. Non è facile pedalare sotto la pioggia, farlo in sicurezza e a determinati orari. Sono delle cose che vengono da sole con l’esperienza, ma occorre prima capire se al lavoratore piace questo lavoro e se a noi sta bene come lo fanno. Finito questo percorso di formazione si passa ai normali contratti nazionali di categoria della logistica e trasporti“.

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