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“Creiamo un corridoio ecologico per salvare i delfini dalla guerra russa in Ucraina”

delfini morti a causa della guerra in ucraina

Il biologo marino turco Bayram Öztürk ha chiesto l’istituzione urgente del corridoio ecologico dopo aver analizzato i danni all’ecosistema marino delle navi da guerra russe nel Mar Nero. 

La guerra in Ucraina sta uccidendo centinaia di delfini nel Mar Nero. Impossibile dire quanti di preciso ma in numero tale da rendere necessario un intervento internazionale per quello che è stato definito un ecocidio.

A dirlo è stato loscienziato turco Bayram Öztürk che chiesto l’istituzione urgente di un “corridoio ecologico” nel Mar Nero per proteggere i delfini e l’ecosistema della regione, “gravemente minacciato” dalla guerra in Ucraina.

Le navi da guerra russe disturbano i delfini

A spiegare il motivo per cui le attività belliche stanno uccidendo tanti delfini è lo stesso Öztürk che è presidente della Fondazione turca per la ricerca marina (Tudav) e direttore del Dipartimento di biologia marina dell’Università di Istanbul.

Esso è legato alla presenza delle navi da guerra russe nel Mar Nero. “I delfini subiscono un trauma acustico. Il sonar danneggia il loro sistema di orientamento e finiscono per arenarsi”, ha spiegato il biologo marino.

Un problema, quello della presenza delle navi da guerra russe nel Mar Nero, che riguarda anche diverse altre specie animali e vegetali. “Anche le altre specie sono altrettanto degne di essere protette. L’ecosistema è un tutt’uno: non si può proteggere una specie senza proteggerne un’altra”, ha spiegato lo scienziato.

Un corridoio ecologico per salvare i delfini

Pur consapevole dell’impossibilità che si realizzi, lo scienziato turco ha presentato una soluzione che salverebbe i delfini del Mar Nero. “Dovrebbe esserci un corridoio ecologico che va dalla foce del Danubio alla regione di Odessa, dove c’è un’altissima concentrazione di delfini”, ha spiegato Bayram Öztürk. Perché i delfini possano essere salvati, “la guerra dovrebbe essere interrotta in quest’area per almeno due o tre mesi, tra gennaio e aprile, durante il periodo di migrazione dei delfini”.

Infine lo scienziato ha chiesto l’istituzione di un “comitato scientifico internazionale” autorizzato a “studiare ciò che sta accadendo nel Mar Nero a causa della guerra. Abbiamo bisogno di un monitoraggio internazionale, di sapere esattamente cosa sta succedendo”.