
“Con il diffondersi del coronavirus non ci sono luoghi sicuri da visitare. Ma non smettiamo di viaggiare, per una ragione economica e per noi stessi. Quest’estate viaggiamo con accortezze e in maniera lenta”, Teresa Agovino, consulente di turismo sostenibile.
Parlare di viaggi oggi in piena emergenza coronavirus sembra quasi un paradosso anche se secondo una ricerca di SpeedVacanze.it ai tempi di covid-19 esistono 3 tipi di viaggiatori.
Il 35% degli italiani risulta nella tribù dei viaggiatori indomiti, non si lasciano condizionare e per le loro vacanze continuano a cercare destinazioni nuove senza timori. Il 33% degli italiani risulta invece nella tribù dei viaggiatori fifoni, quelli che viaggiano ma sono preoccupati e per l’estate 2020 questa categoria di viaggiatore preferisce trascorrere le vacanze in una località tranquilla, meglio se non troppo lontana e in Italia. Il 32% degli italiani risulta infine nella tribù dei viaggiatori indifferenti, quelli che non si lasciano condizionare dal Coronavirus ma che neanche si sentono troppo sicuri: prenoteranno solo dopo aver monitorato e confrontato attentamente tutte le possibilità.
Teresa Agovino è ingegnere ambientale, consulente di turismo sostenibile, oltre ad occuparsi di cooperazione internazionale aiutando le comunità più bisognose insieme alle Ong. Attraverso il suo profilo Instagram racconta come viaggiare in maniera sostenibile, come scegliere i luoghi e viverli con rispetto, ricordandoci che siamo sempre ospiti.
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Abbiamo chiesto a Teresa, attualmente a Lisbona, cosa consigliare a chi quest’estate vuole viaggiare in maniera sostenibile, con la speranza che questa emergenza si fermi, grazie soprattutto al nostro essere responsabile oggi per fermare il contagio.
Cosa consigli a chi ha intenzione o vorrebbe programmare le prossime vacanze estive nonostante la preoccupazione e il timore del propagarsi del virus?
Con l’evoluzione del coronavirus è molto difficile consigliare dei luoghi sicuri, in questo momenti non c’è nessuno posto sicuro. Il contagio è veramente velocissimo. Ma avrei due consigli: il primo è quello di non smettere di viaggiare sia per una ragione economica, l’allarme ha procurato danni notevoli che si ripercuoteranno anche nei prossimi mesi e il comparto turistico continuerà ad avere perdite veramente eccessive. Anche se ora è in secondo piano, bisogna viaggiare per sé stessi, come benessere psicofisico, ma anche per l’economia.
Quest’estate viaggiamo ma con delle accortezze. Questo è il mio secondo consiglio. L’Oms e gli esperti ribadiscono che è necessario evitare i contatti ravvicinati. Quindi per questa estate suggerirei di prediligere tutte le vacanze che ci permettono di fare attività all’aperto, grandi passeggiate, evitando musei o luoghi chiusi nelle grandi città. Concentriamoci sull’Italia e viaggiamo in maniera lenta. Andiamo a visitare una regione accanto alla nostra, facciamo qualche sentiero, c’è la Via Francigena ad esempio, o percorsi di trekking, piccole realtà come bnb e agriturismi, luoghi all’aria aperta, sostenendo in questo modo chi sta lavorando. Visitiamo i piccoli borghi che spesso mettiamo in secondo piano. Rivalutiamo l’italia, approfittiamo di questo momento, facciamolo in maniera lenta. Usiamo la bici, ci sono tanti percorsi da esplorare, c’è possibilità di farlo con le dovute precauzioni, ambienti aperti e con poca gente. Rivalutiamo mete che prima mettevamo in secondo piano ma non smettiamo di viaggiare.
Nella piattaforme Eco B&B sono riportati b&b e alloggi green, non certificati ma che adottano una serie di politiche in ambito di rifiuti, energia e sostenibilità che consentono loro di essere più green e attenti all’ambiente. Altra piattaforma è The Green Watcher che monitora le attività, non solo turistiche, dal punto di vista della sostenibilità, un’analisi per capire se quella attività sta attivando pratiche sostenibile. Verificare sempre i siti web degli alloggi o delle attività a cui siamo interessati.
Ora dove ti trovi e come pensi di comportarti nelle prossime settimane visto l’emergenza? Avevi immagino delle altre tappe in programma.
E’ una situazione assurda. Ora sono a Lisbona, qui non si avverte la stessa emergenza anche perché c’è stato un solo caso a Porto, era una persona venuta dall’Italia. Ma io sono di Salerno e non so se tornare a casa senza poi avere la possibilità di non poter uscire dal paese e raggiungere i posti in cui dovevo andare. Potrebbero non farmi uscire più. Restare qui poi fino a quando? Una situazione in cui davvero non sai che cosa fare. Investirò forse il mio tempo qui, dovremmo fermaci tutti.
Cosa vuoi dire a tutti i viaggiatori o meglio futuri viaggiatori visto la situazione che stiamo vivendo?
Quello che dobbiamo tenere presente è che quando viaggiamo siamo ospiti a casa di qualcun altro, per cui viaggiare sostenibile e in maniera rispettosa, è questo l’invito che vi faccio.