
PETA e HSI hanno fatto appello per una chiusura immediata degli allevamenti di pellicce in tutto il mondo dopo che i visoni di due allevamenti in Olanda sono risultati positivi al coronavirus.
I visoni di due allevamenti di pellicce in Olanda sono risultati positivi al COVID-19. Questi animali si aggiungono alla lista di mammiferi che hanno contratto il virus, della quale fanno parte anche leoni e tigri dello Zoo del Bronx e gli animali domestici.
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Non è una sorpresa che i visoni siano risultati infetti; durante l’epidemia della Sars del 2003 furono 16 le specie di mammiferi a contrarre il virus, tra cui gli stessi visoni. Il dottor Peta Hitchens dell’University of Melbourne sostiene che il coronavirus possa rappresentare una “catastrofe” per le specie a rischio ed è essenziale proteggerle; questo vuol dire introdurre delle leggi che regolino il commercio e il traffico degli animali, e allo stesso tempo proteggere gli ecosistemi, la cui distruzione ha portato ad una maggiore interazione fra umani e animali selvatici. Le autorità olandesi credono che i visoni abbiano contratto il virus dagli operatori dell’allevamento, che è stato messo in quarantena.
La creazione di nuovi allevamenti di pellicce è stata vietata nel 2013 mentre a quelli già esistenti è stato concesso di operare fino al 2024. PETA, organizzazione che si batte per i diritti degli animali, ha scritto una lettera al ministero chiedendo che gli allevamenti vengano chiusi immediatamente: “Permettere agli allevamenti di visoni di restare attivi per altri 4 anni, durante una crisi globale causata dallo sfruttamento degli animali, non è concepibile per via del rischio a cui sono sottoposti sia gli esseri umani che i visoni”.
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Claire Bass, direttore esecutivo di Humane Society International/UK sostiene che in aggiunta alla sofferenza degli animali, la potenziale trasmissione delle malattie sia un’altra ragione per cui tutte le compagnie dovrebbero smettere di utilizzare pelli animali e i governi dovrebbero porre fine a “questo sporco commercio”: “Una delle lezioni che dovremmo apprendere dal COVID-19 è che non possiamo continuare a sfruttare gli animali fino al limite senza prendere in considerazione le conseguenze sia per gli animali che per gli esseri umani. Chiediamo all’Olanda e agli altri paesi che stanno lavorando alla chiusura degli allevamenti di pellicce di accelerare e porre fine a questa industria, e ai paesi che ancora devono prendere l’impegno di vietare questi allevamenti, come la Cina e la Finlandia, di farlo adesso”.
“È importante sottolineare che il modello con il quale opera l’industria mondiale delle pellicceria, fondato sull’allevamento intensivo di animali selvatici, crea condizioni che possono facilitare la diffusione di malattie zoonotiche. – commenta Martina Pluda, direttrice Hsi Italia – È un rischio inaccettabile per la salute umana e animale! Ricordiamoci che anche in Italia vengono allevati più di 200.000 visoni all’anno e finché questo sarà permesso, rimarremo il fanalino di coda d’Europa. Già molti paesi come l’Austria, la Slovenia, il Regno Unito hanno vietato gli allevamenti di animali da pelliccia e molti altri, ad esempio la Germania, li stanno eliminando gradualmente. L’Italia deve intraprendere questo primo passo importante per eliminare questa inutile sofferenza e proteggere la salute di tutti.”
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Secondo un report del 2016 rilasciato dalla Chinese Academy of Engineering, il 75% del commercio di animali selvatici in Cina è legato alla produzione di pellicce, con animali che vengono allevati per le proprie pelli e poi finiscono nei wet markets