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Coronavirus, oltre 1000 morti in Brasile ma per Bolsonaro è solo “una leggera influenza”

Oltre mille persone sono morte in Brasile a causa del COVID-19 ma per il Presidente Bolsonaro il coronavirus continua ad essere soltanto “una leggera influenza”.

Il Brasile è il primo stato dell’emisfero sud a superare le mille morti dovute al coronavirus. Nel paese ci sono stati 19,638 casi confermati e 1,056 decessi ma il numero è destinato ad aumentare considerando che il tampone viene fatto solamente a chi ricoverato in ospedale. Le autorità sostengono che per il picco dell’epidemia ci vorranno ancora settimane.

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La paura è che il virus possa colpire le favelas, le aree più povere del paese, in cui è impossibile rispettare il distanziamento sociale e le norme igieniche. Inoltre anche le comunità indigene potrebbero essere devastate dall’arrivo del virus, considerando che secondo gli esperti queste popolazioni sono più vulnerabili a queste malattie. Ad inizio settimana una giovane indigena di 15 anni è morta in ospedale nello Stato di Roraima; si tratta del primo decesso dovuto al coronavirus per una persona che vive in una riserva indigena. La ragazza, Alvanei Xirixana, faceva parte dei 20,000 membri della tribù Yanonami che vive in una riserva al confine fra Brasile e Venezuela.

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Molti Stati federali hanno imposto le misure di quarantena ma il Presidente Jair Bolsonaro ha messo in dubbio queste restrizioni, sostenendo che non sia necessario mettere a rischio l’economia per “una leggera influenza”. Venerdì scorso Bolsonaro è stato ripreso durante una visita in ospedale ed un incontro con la folla, nei quali il Presidente ha scelto di non indossare ne maschere ne guanti. Ad un certo punto, dopo essersi asciugato il naso, Bolsonaro ha stretto la mano ad un suo anziano sostenitore.

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Bolsonaro sta pagando un caro prezzo per le sue azioni: la sua popolarità è in calo nei sondaggi e nelle grandi città del paese si sono tenute proteste con i residenti che battevano pentole e padelle al grido “Vattene, Bolsonaro!

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