Dagli ecocompattatori a Bottle to bottle”, ovvero riuscire a fare da una bottiglia usata una nuova bottiglia. Il lavoro del consorzio Coripet
La sfida del consorzio Coripet è raccogliere e riciclare le bottiglie in PET immesse sul mercato dalle aziende produttrici consorziate. Una scelta per l’ambiente: più si ricicla, meno plastica si produce.
Ad oggi gli ecocompattori del consorzio sono arrivati a 1100 unità in tutta Italia, isole comprese. Abbiamo incontrato ad Ecomondo Monica Pasquarelli, responsabile installazioni ecocompattatori Coripet, che ci ha raccontato come funzionano.
“Basta farsi riconoscere dalla macchina con una tessera o dalla nostra app Coripet che si scarica gratuitamente, poi si inseriscono le bottiglie facendo attenzione che siano in PET e che abbiano contenuto dei liquidi alimentari. – spiega a TeleAmbiente Monica Pasquarelli – Abbiamo attivato una serie di convenzioni con dei partner, ce ne sono più di 50. Ogni bottiglia vale un punto sul circuito Coripet. A seconda di dove è installata la macchina, ci sono persone che credono nel nostro progetto e hanno aggiunto anche altre incentivi. Un comune, ad esempio, ha fatto una gara tra le famiglie: esonera al pagamento della TARI le prime tre famiglie che portano più bottiglie nel corso dell’anno“.
Il consorzio ci ha raccontato anche del lavoro sul “Bottle to bottle“, ovvero riuscire a fare da una bottiglia usata una nuova bottiglia. “Bottiglia usata, che diventa scaglia, che poi viene granulata. Vengono fatte delle preforme di bottiglia. Questa poi all’interno dello stabilimento viene soffiata, riempita ed immessa sul mercato, tornando così una nuova bottiglia“, spiega Monica Pasquarelli.