Allerta massima: in questa settimana si raggiungerà il picco delle emissioni in gran parte d’Europa (Italia compresa).
Con l’ondata di calore che sta interessando l’Italia ma anche gran parte d’Europa, è allarme per l’inquinamento da ozono. Lo rende noto il Servizio del monitoraggio atmosferico di Copernicus, che analizza costantemente le concentrazioni di ozono superficiale, dipendenti direttamente non solo dalle varie fonti di emissione, ma anche dalle alte temperature.
Nelle ultime settimane, i valori-limite delle concentrazioni di ozono superficiale stabiliti dalla legislazione europea sulla qualità dell’aria sono stati già superati. E come se non bastasse, proprio in questa settimana si attende il picco, specialmente in alcune zone di Francia, Germania, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo. Tuttavia, l’Italia non può dirsi immune e l’inquinamento da ozono è destinato ad aumentare notevolmente, nelle prossime ore, soprattutto nella Pianura Padana.
Le conseguenze sull’ambiente e sulla salute possono essere molto gravi, ma la situazione può essere attentamente monitorata grazie all’analisi delle emissioni di alcuni precursori, come ossidi di azoto e composti organici volatili, che spesso avvengono lontano dai luoghi che poi risultano più inquinati. Il monitoraggio atmosferico diventa cruciale per fornire avvisi tempestivi in grado di consentire alle autorità locali di adottare misure appropriate per ridurre il rischio per la salute e per l’ambiente.