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Cop26, niente più slogan: le aziende saranno costrette a fornire un piano d’azione per ridurre le emissioni

La maggior parte delle grandi aziende e istituzioni finanziarie del Regno Unito saranno costrette a mostrare come intendono raggiungere gli obiettivi di riduzione di emissioni in base alle regole proposte dal Tesoro.

Niente più slogan o promesse. Le aziende inglesi che si impegnano a ridurre le emissioni di CO2 dovranno formulare un piano concreto su come intendono attuare il tutto, in linea con l’obiettivo di zero emissioni del Regno Unito per il 2050.

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Un gruppo di esperti stabilirà gli standard che i piani devono soddisfare per garantire che non siano solo spot pubblicitari.

 


Per emissioni zero si intende quando un’azienda o un paese raggiunge un equilibrio complessivo tra la quantità di carbonio che sta emettendo e il carbonio che sta rimuovendo dall’atmosfera.

Le aziende e i loro azionisti saranno lasciati decidere come le loro attività si adatteranno a questa transizione, incluso come intendono decarbonizzare le emissioni che finanziano.

Il terzo giorno del vertice sul clima COP26 a Glasgow, il cancelliere Rishi Sunak delineerà la mossa per rendere il Regno Unito il primo centro finanziario a zero netto.

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Si rivolgerà a un pubblico di ministri delle finanze, governatori delle banche centrali, capi di istituzioni finanziarie multilaterali e alti leader del settore, nell’ambito di una giornata dedicata alla finanza.

Il cancelliere annuncerà inoltre che 450 aziende che controllano il 40% delle attività finanziarie globali – equivalenti a 130 trilioni di dollari (95 trilioni di sterline) – si sono ora allineate per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C rispetto ai livelli preindustriali.

 


In base alle nuove regole del Tesoro, le istituzioni finanziarie e le società con azioni quotate alla Borsa di Londra devono elaborare piani di transizione net-zero, che saranno pubblicati a partire dal 2023.

Le strategie dovranno includere obiettivi per ridurre le emissioni di gas serra e le misure che le aziende intendono intraprendere per raggiungerli.

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Il governo istituirà anche una task force composta da leader del settore, accademici, regolatori e gruppi della società civile.

Stabilirà un “gold standard” basato su prove scientifiche per questi piani, al fine di proteggersi dal cosiddetto “greenwashing”, in cui le iniziative ambientali riguardano più il marketing che la sostanza.