Al via a Madrid la Cop25, la Conferenza sul clima delle Nazioni Unite. La conferenza si terrà fino al 13 dicembre il vertice e servirà per intraprendere i prossimi passi politici per far fronte all’emergenza climatica, concretizzando il più possibile gli impegni presi con gli agli Accordi di Parigi.
Alla conferenza sul clima, la Cop25 a Madrid, dal 2 al 13 dicembre, si prevedono nelle prossime due settimane circa 29mila persone. Ci stiamo avvicinando a “un punto di non ritorno”. Lo ha denunciato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, alla vigilia della conferenza sul clima che si apre oggi a Madrid.
Lo slogan di questa 25esima riunione annuale delle Nazioni Unite sul clima è chiaro: “Time for action”, il momento di agire. Obiettivo del vertice è quello di definire politicamente i prossimi passi per fronteggiare l’emergenza climatica e rispettare gli impegni sottoscritti finora, continuando così il lavoro cominciato alla Cop24 di Katowice, in Polonia.
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Secondo il dirigente del Palazzo di Vetro, “è cruciale che nei prossimi 12 mesi arrivino impegni nazionali più ambiziosi, in particolare da parte dei maggiori inquinatori, con l’obiettivo di cominciare subito a ridurre le emissioni di gas serra a un ritmo tale da raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050″.
.@UN Chief @antonioguterres at #COP25: “Today, we need to reduce emissions by 7.6 % each year. So, it is imperative that governments not only honour their national contributions under the #ParisAgreement, they need to substantially increase their ambition.” #TimeForAction pic.twitter.com/rTEbinZRo4
— UN Climate Change (@UNFCCC) December 2, 2019
I expect a clear demonstration of increased #ClimateAction ambition & commitment out of #COP25. Leaders of all countries need to show accountability & responsibility. Anything less wold be a betrayal of our entire human family and all generations to come. pic.twitter.com/jnKjMRYRmI
— António Guterres (@antonioguterres) December 1, 2019
Come riporta l’ultimo report dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), le emissioni di gas serra hanno raggiunto un nuovo storico record negativo, toccando un dato che non si vedeva da almeno tre milioni di anni. Dal 1990, secondo il Wmo, l’effetto di riscaldamento dei gas a effetto serra è aumentato del 43%. Senza un pronto intervento entro il 2030 si vedrebbero sfumare gli accordi di Parigi che mirano a contenere l’aumento delle temperature globali entro 1,5 gradi centigradi.
La COP25 era stata anticipata, a settembre, dal vertice ONU di New York. In quell’occasione oltre 70 Paesi si sono impegnati a raggiungere emissioni nette zero entro il 2050 – un appello che non è stato raccolto dai più grandi emettitori: uno di questi si è nel frattempo sfilato dagli Accordi di Parigi.
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Alla conferenza infatti non saranno presenti gli Stati Uniti, dopo la decisione di uscire dagli accordi sul clima e l’avvio formale della procedura lo scorso mese da parte del presidente Donald Trump.
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Il vertice era stato inizialmente organizzato a Santiago del Cile, ma è stato spostato in Spagna a causa dei gravi problemi di instabilità sociale che stanno interessando il Sud America. Anche il Brasile aveva rinunciato precedentemente (novembre 2018) ad ospitare la conferenza, in seguito all’elezione del presidente di estrema destra Jair Bolsonaro,
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Se la nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen ha messo l’emergenza climatica come priorità della sua agenda politica, parlando appunto di neutralità climatica entro il 2050 , anche a Madrid il tema del raggiungimento di un equilibrio tra le emissioni e l’assorbimento del carbonio sarà centrale, nonostante non tutti i paesi potranno impegnarsi per un obiettivo di medio-termine. Questo vale soprattutto per i cosiddetti grandi inquinatori, Cina in primis.
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I 25.000 delegati, tra cui la giovane attivista ambientale svedese Greta Thunberg, in questi giorni saranno accolti all’Ifema, una grande fiera espositiva situata vicino all’aeroporto internazionale di Madrid. Mentre il Cile mantiene la presidenza dell’evento, molti critici sono emersi dalla società civile, temendo che il trasferimento della sede impedirà ad alcuni partecipanti di recarsi a Madrid. L’arrivo dell’attivista svedese a Madrid è previsto per martedì.
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Anche l’”Italia in prima fila”, scrive sulla pagina Twitter il ministro dell’ambiente Sergio Costa, “Tutto il mondo insieme per affrontare i cambiamenti climatici”.
L’#Italia in prima fila alla #Cop25 di #Madrid. Tutto il mondo insieme per affrontare i #CambiamentiClimatici. https://t.co/KDwZ2JdZ1z
— Sergio Costa (@SergioCosta_min) December 1, 2019
Il vertice di quest’anno vive una pressione senza precedenti anche perché ci stiamo avvicinando a una scadenza particolare, quelle del 2020, ovvero quando dovrebbero rinnovare e aumentare tutti provvedimenti annunciati nella Cop21, inerenti al cosiddetto pacchetto clima.
“L’umanità, che sta subendo le conseguenze dei cambiamenti climatici, deve scegliere tra la “speranza” di un mondo migliore agendo ora o ‘la capitolazione’ – dichiara il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres all’apertura della COP25 – Vogliamo davvero restare nella storia come generazione di struzzi, che passeggiava mentre il mondo bruciava?”.
To address the climate emergency, we need a rapid & deep change in how we do business, how we generate power, how we build cities, how we move and how we feed the world.
If we don’t urgently change our way of life, we jeopardize life itself. #COP25 pic.twitter.com/S5eRCCXoEa
— António Guterres (@antonioguterres) December 2, 2019