Cop24. Scontro istituzionale a Katowice in Polonia durante i lavori della Conferenza Climatica COP24.
Russia, Stati Uniti, Arabia e Kuwait bocciano il rapporto del Comitato dell’Onu per il clima Ipcc che lancia un preoccupante allarme: il mondo è completamente fuori strada rispetto agli obiettivi di Parigi e si sta dirigendo verso il precipizio climatico dei +3° invece di fermarsi a 1,5° C.
Nel Rapporto, commissionato dalla Cop21 Unfccc del 2015 a Parigi, gli scienziati avvertono che per mantenere l’obiettivo degli 1,5° C di Parigi le emissioni di CO2 dovrebbero essere ridotte del 45% entro il 2030 e per riuscirci il mondo avrebbe bisogno di «cambiamenti rapidi, di vasta portata e senza precedenti in tutti gli aspetti della società».
I Paesi in questione, non hanno voluto inserire nel documento finale una frase che dava “il benvenuto” al documento dell’Ipcc, preferendo invece una frase più soft con la quale la Conferenza “prende nota” delle indicazioni del documento.
Testo poi, accantonato per l’impossibilità di raggiungere un accordo.
Secondo le regole Onu infatti, senza un consenso generale un testo non può essere adottato
Da una parte, l’Arabia Saudita ha minacciato di bloccare l’intera discussione se altri avessero spinto per cambiare la dizione “prende nota” e ha detto che avrebbe interrotto l’ultima parte dei negoziati tra i ministri alla Cop24 Unfccc che si terrà questa settimana.
Dall’altra, i negazionisti climatici alla guida degli Stati Uniti, oltre a mettere in dubbio la scientificità del Rapporto Ipcc, a Katowice hanno detto che avrebbero accettato una formulazione che evidenzi le scoperte dell’Ipcc, sottolineando però che questo «Non implica l’approvazione» dei suoi contenuti.
“Non si tratta di questa o quella parola, si tratta di accettare un documento che noi stessi abbiamo commissionato” – ha commentato dal palco Ruenna Haynes, delegata di St Kitts and Nevis.
“Siamo molto arrabbiati e riteniamo atroce che alcuni paesi abbiano trascurato i messaggi e le conseguenze che questi comportano, non accettando quanto sia obbligatorio agire su questo fronte”, ha commentato Yamide Dagnet del World Resources Institute e precedentemente della delegazione del Regno Unito: “spero sinceramente che tutti i Paesi combatteranno per questo e che non chiuderemo la Cop24 facendoci sfuggire un momento storico”.