Home Agricoltura Consumo di suolo, nel 2023 cancellati 4mila ettari di terreni agricoli

Consumo di suolo, nel 2023 cancellati 4mila ettari di terreni agricoli

Consumo di suolo, nel 2023 cancellati 4mila ettari di terreni agricoli

4mila ettari di suolo agricolo sono andati perduti solo nel 2023, non si arresta il consumo di suolo nel nostro Paese, a certificarlo questa volta è il Rapporto ISPRA 2024. A contribuire a tale fenomeno sono stati abbandoni, cementificazioni e anche, secondo le stime di Ismea, Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, l’installazione di impianti fotovoltaici a terra, vietati con la legge 101/2024, che ha riguardato 400 ettari. Va ricordato però che l’installazione a terra di impianti fotovoltaici è un esempio di consumo di suolo reversibile.

Complessivamente, la copertura di suolo nazionale con pannelli fotovoltaici ha cumulato negli anni un’estensione di circa 18.000 ettari, tra suoli agricoli ed extra-agricoli. Secondo le stime Ismea il valore dei terreni agricoli passati a servizio del’energia solare nel 2023 raggiunge i 9,7 milioni di euro.

Secondo i dati presentati dall’Ismea, al Nord è avvenuta la conversione dei suoli agricoli in supporto per il fotovoltaico con il 46,5% dei 400 ettari interessati. Al Sud e nelle Isole si è concentrato il 40% mentre nel centro Italia ha riguardato il il 13,5% del totale. La Regione che più è stata protagonista del fenomeno è il Veneto seguito da Piemonte e Sicilia.

Ismea ha reso noto che grazie alla collaborazione con ISPRA, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e SNPA, Sistema nazionale protezione ambiente, è in cantiere la costituzione di un “Osservatorio delle terre agricole e rurali nazionali”.

Il Direttore Generale ISMEA, Sergio Marchi, spiega in una nota che – “Lo scopo è monitorare in maniera continuativa i dati sul consumo e sull’uso del suolo in Italia, in ottica valutativa e anticipatrice rispetto alle possibili implicazioni agricole, rurali e di sovranità alimentare. Sono tematiche che contribuiranno a migliorare la comprensione dei fenomeni in atto a supporto della governance del sistema agroalimentare, con valutazioni d’impatto sulle relazioni tra diverse opzioni, anche sul trade-off tra la conservazione e il rafforzamento del potenziale produttivo agricolo del Paese e lo sviluppo di energie rinnovabili.”