I ministri dell’energia hanno approvato le proposte della Commissione, ma il price cap riguarderà solo il gas russo.
Via al Consiglio straordinario dei ministri dell’Energia dell’Unione europea. A Bruxelles è in corso l’incontro tra i rappresentanti dei 27 Stati membri, che si preannuncia delicato e complicato anche alla luce dello strappo della Germania, che sul tetto al prezzo del gas ha deciso di fare da sola annunciando uno scudo da 200 miliardi di euro per un price cap a livello nazionale.
Kadri Simson: “Trovare l’ok per tutti i 27”
La mossa tedesca rischia di dividere l’Ue e di penalizzare i Paesi che, come l’Italia, hanno un margine di manovra fiscale decisamente più ridotto. Proprio per questo, prima dell’incontro, Kadri Simson ha spiegato che sarà necessario mediare per giungere ad un risultato soddisfacente per tutti. “Sul tetto al prezzo del gas i vari Paesi vogliono cose diverse, è importante trovare un accordo che sia soddisfacente per tutti i 27 Stati membri“, ha spiegato la commissaria Ue per l’energia.
Nessuna trattativa sul price cap al gas
Tra gli argomenti sul tavolo dell’incontro odierno non ci sarà il tetto al prezzo del gas. Lo ha annunciato Jozef Sikela, ministro ceco dell’Industria. La Repubblica Ceca detiene la presidenza di turno dell’Ue e il ministro ha spiegato: “Mi aspetto che andremo avanti passo dopo passo, implementando le misure strada facendo. Potrebbe essere il prossimo punto in agenda“.
Primo accordo sulle misure d’emergenza
Il Consiglio staordinario dei ministri Ue dell’energia ha raggiunto un primo accordo politico sulle misure proposte dalla Commissione europea per calmierare i prezzi. Si tratta della riduzione obbligatoria della domanda di elettricità, di un tetto sui ricavi di mercato dei produttori di elettricità a basso costo e di un contributo di solidarietà dei produttori di combustibili fossili. Lo ha reso noto la presidenza di turno ceca al Consiglio, che presiede la riunione.
Le misure nel dettaglio
Sui consumi è previsto un taglio del 10% della domanda di elettricità, con una quota del 5% nelle ore di punta, tra dicembre 2022 e marzo 2023.
Sugli extra-ricavi si prevede un tetto di 180 euro a megawatt per le grandi compagnie energetiche producono elettricità da fonti a basso costo come rinnovabili, nucleare e carbone. Le compagnie dovrebbero poi versare una tassa sulla base degli extra-profitti realizzati nel 2022, calcolati sulla base degli ultimi quattro anni a partire dal 2018.
Il nodo price cap sul gas
Resta però il nodo del tetto al prezzo del gas, su cui si sta concentrando ora il dibattito a Bruxelles. La Commissione europea ha fatto una proposta che riguarda solo il gas russo, ma 15 Paesi, tra cui l’Italia, hanno chiesto un price cap generalizzato per tutte le importazioni.