Roma si appresta a diventare la capitale italiana delle Comunità energetiche rinnovabili Solidali

Roma si appresta a diventare la capitale italiana delle Comunità energetiche rinnovabili Solidali

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Roma diventa la prima città italiana con un regolamento per le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali, promuovendo impianti fotovoltaici su edifici pubblici per garantire energia pulita e accessibile alle fasce più deboli.

Roma si appresta a diventare la capitale italiana delle Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali, grazie a un nuovo regolamento comunale che favorisce la creazione di progetti energetici condivisi.

Con l’obiettivo di coniugare transizione ecologica e giustizia sociale, la Capitale ha approvato il primo regolamento in Italia che permette l’installazione di impianti fotovoltaici su edifici pubblici per alimentare comunità energetiche solidali.

Cosa sono le CER e perché sono importanti contro il cambiamento climatico

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono associazioni di cittadini, enti pubblici e imprese che producono, condividono e consumano energia da fonti rinnovabili. Questi modelli permettono di ridurre i costi energetici, abbattere le emissioni di CO2 e incentivare l’autoproduzione locale di energia, contribuendo in modo significativo alla lotta contro il cambiamento climatico.

Le CER non solo favoriscono l’indipendenza energetica, ma creano anche un modello partecipativo di gestione dell’energia.

Cosa sono le CER Solidali

Le Comunità Energetiche Rinnovabili Solidali rappresentano un’evoluzione del concetto di CER, integrando una forte componente sociale. Oltre a condividere l’energia, queste comunità si concentrano sull’aiuto alle fasce più deboli della popolazione, contrastando la povertà energetica e riducendo il divario sociale.

Grazie alla partecipazione di enti del Terzo Settore, istituti bancari e fondazioni, queste iniziative permettono di garantire l’accesso all’energia a chi ne ha più bisogno.

In cosa consiste il progetto di Roma

A Roma il primo esempio concreto di CER solidale è già operativo presso l’istituto Leonarda Vaccari, dove un impianto fotovoltaico da 82 kW fornisce energia a una struttura che assiste persone con disabilità fisica e mentale e bambini affetti da autismo.

Il progetto, sostenuto dalla Fondazione Banco dell’Energia, ha permesso un significativo risparmio in bolletta e la condivisione dell’energia prodotta con altre realtà sociali del quartiere Prati.

Grazie al nuovo regolamento, Roma Capitale metterà a disposizione i tetti di edifici pubblici, scuole e strutture comunali per la realizzazione di nuove comunità energetiche.

Sono già stati individuati quartieri come Casal de Pazzi, Don Bosco, Quarticciolo, Corviale, Esquilino, Centocelle, Garbatella e Monteverde per lo sviluppo di questi progetti. L’obiettivo dell’amministrazione è garantire l’accesso all’energia rinnovabile anche alle famiglie in difficoltà economica, migliorare l’efficienza energetica del patrimonio pubblico e incentivare la riforestazione urbana.

Con un totale installato di 354 MW distribuiti su oltre 29mila impianti fotovoltaici nel 2023 e 2024, Roma si conferma tra le città italiane più attive nella transizione energetica. Il regolamento appena approvato rappresenta un passo fondamentale per fare della Capitale un modello di sostenibilità, dove la transizione ecologica diventa anche strumento di inclusione sociale.

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