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L’Aquila a misura di ciclisti, il capoluogo abruzzese entra del club dei ComuniCiclabili

Si allarga il club dei ComuniCiclabili ideato dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab). Con l’ingresso de L’Aquila e di altri quattro comuni (Campo San Martino, Fossalta di Piave, Montereale Valcellina e Porto San Giorgi) il numero totale sale a 156

Sale a 156 il numero totale dei ComuniCiclabili, i comuni italiani che hanno ricevuto dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta (Fiab) l’ok all’adesione al club dei territori italiani più bike friendly

Sono in tutto cinque i nuovi ingressi: L’Aquila, Campo San Martino, Fossalta di Piave, Montereale Valcellina e Porto San Giorgi. Ognuno di questi comuni ha ricevuto una alta valutazione in termini di ciclabilità dei territori.

L’Aquila è l’ottavo capoluogo regionale a entrare in ComuniCiclabili “grazie, soprattutto, all’azione di governance a tutto campo che include il PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), il Biciplan, l’ufficio biciclette, gli incentivi comunali alle e-bike e il mobility management che ingloba i piani di spostamento casa-lavoro del Comune e di diverse aziende. Tutte scelte che, in futuro, avranno positive ricadute anche sulle infrastrutture per la mobilità ciclistica al momento ancora carenti”, si legge nella nota ufficiale di Fiab.

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ComuniCiclabili, come avviene la designazione

Per quanto riguarda la designazione dei comuni più ciclabili, esistono delle regole ben precise. A ogni comune viene assegnato un punteggio che è indicato con il simbolo dei “bike smile”.

Tra le new entry, L’Aquila ha ricevuto due bike smile, così come Campo San Martino e Fossalta di Piave. Ben tre bike smile sono andate a Montereale Valcellina mentre Porto San Giorgi se ne è aggiudicato uno.

A tutti, però, è stata assegnata la bandiera gialla di FIAB che indica l’ingresso nella short list dei comuni ad alta ciclabilità.

Con la consegna della bandiera e delle motivazioni, sono riportati anche suggerimenti per l’amministrazione locale in merito a scelte da intraprendere e interventi da attuare per migliorare nel tempo il livello di ciclabilità già raggiunto.

“La transizione ecologica deve necessariamente partire da un cambio di paradigma culturale anche in tema di mobilità e le scelte delle amministrazioni sono fondamentali in questo percorso – ha dichiarato Alessandro Tursi, presidente FIAB -. Con il progetto ComuniCiclabili vogliamo coinvolgere e indirizzare in modo propositivo le amministrazioni più volenterose mettendo a disposizione le nostre competenze e l’esperienza trentennale di FIAB in materia di mobilità ciclistica, non solo per la valutazione oggettiva del grado di ciclabilità del singolo territorio, ma per essere di supporto anche attraverso percorsi formativi tematici, a cura della Scuola dei ComuniCiclabili”. 

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