In questo numero di Agrifood Magazine, realizzato in collaborazione con Italpress:
1) Competenze digitali, per l’Italia gap ancora da colmare: Rispetto agli obiettivi di produzione di energie rinnovabili e digitalizzazione dell’economia e della società l’Italia evidenzia valori sotto la media rispetto agli altri paesi UE. In particolare, se si guarda al Digital Economy and Society Index, il Paese, secondo quanto rileva un’indagine Nomisma, sconta un ritardo soprattutto nella componente del “capitale umano”, in altre parole nelle competenze digitali delle persone. Se nel corso degli ultimi anni, il 71% delle imprese agroalimentari intervistate ha già effettuato investimenti per la transizione eco-energetica, un’azienda su 4 lamenta la mancanza di competenze specifiche e la necessità di formazione come i principali vincoli ad una maggior diffusione di tali innovazioni. Stringendo la maglia alle aziende tabacchicole, l’indagine rileva come il 29% di esse ritiene necessario lo sviluppo di competenze specifiche sull’utilizzo degli strumenti che favoriscano le innovazioni tecnologiche. Il gap da colmare emerge anche nella consapevolezza delle aziende sulla preparazione professionale dei propri addetti: il 44% del campione intervistato ritiene molto importante la formazione, percentuale che sale al 59% nel caso delle aziende tabacchicole. E in effetti, già oggi 1 impresa su 2 investe nella formazione dei propri addetti, mentre un ulteriore 30% ha già pianificato attività in tal senso nei prossimi 2/3 anni.
2) Al via in anticipo la vendemmia 2024: Le alte temperature che l’Italia sta registrando in questi giorni hanno anticipato la vendemmia. La raccolta dell’uva ha preso il via in Sicilia con un anticipo di 10-15 giorni. “Il caldo e la mancanza di pioggia hanno accelerato la maturazione delle uve soprattutto al Sud – sottolinea la Coldiretti – la vendemmia 2024 è probabilmente quella con le maggiori incognite degli ultimi anni e il forte anticipo “spalmerà” le operazioni di raccolta nell’arco di quattro mesi, caso praticamente unico in Europa e legato alla grande biodiversità che caratterizza il Vigneto Italia che annovera 635 varietà iscritte al registro viti”. L’inverno e la primavera caldi, privi di piogge, hanno promosso un precoce germogliamento e di conseguenza un’anticipazione di tutte le fasi fenologiche e fisiologiche della vite. Nonostante le condizioni siccitose, non sono presenti segni di stress idrico e le uve sono perfettamente sane e integre. Per l’annata 2024 è stimato un aumento intorno al 10-15% rispetto alla precedente annata ma un calo fisiologico rispetto a una media ottimale.
3) Per l’itticoltura italiana ci sono ancora margini di crescita: L’Italia è il primo consumatore al mondo di spigole e orate, ma solo poco più del 20 per cento è prodotto da allevamenti italiani. È un dato che dà l’idea del potenziale di crescita per un settore che vede il nostro Paese già tra i leader nel mondo. A fronte di oltre 8 mila chilometri di coste, però, sono attualmente attive solamente 21 concessioni off-shore per la maricoltura. Il settore potrà essere ancora più sostenibile, economicamente e ambientalmente, e competitivo se ci sarà un maggiore impulso al suo sviluppo, come spiega Andrea Fabris, direttore dell’Associazione Piscicoltori Italiani, aderente a Confagricoltura.
4) Olive in pericolo a causa della Siccità: A causa della siccità stanno avvizzendo le olive nei terreni in asciutto dove l’irrigazione di soccorso è insufficiente a garantirne il giusto accrescimento, con una stima della produzione da profondo rosso, più che dimezzata per il caldo degli ultimi mesi e la mancanza di piogge, ma a preoccupare sono anche gli effetti sulla produzione di olio. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia che torna a chiedere lo stato di emergenza e la dichiarazione di calamità. L’associazione ricorda poi che gli invasi artificiali “registrano, per la mancanza di piogge da mesi, un drastico calo di 164,59 milioni di metri cubi d’acqua, il 57% in meno rispetto all’anno scorso, ma per la mancanza di acqua si contano già gravi danni in campagna e raccolti dimezzati che rischiano di svuotare gli scaffali”. A risentire è tutto il settore agricolo nel 2024 divenuto rovente – afferma Coldiretti Puglia – con la frutta e la verdura in campo bruciate e i frequenti incendi a macchia di leopardo in tutta la Puglia. Stanno soffrendo il caldo e la mancanza di acqua gli animali nelle stalle, dove le mucche per lo stress delle alte temperature stanno producendo fino al 30% circa di latte in meno rispetto ai periodi normali.
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