Home Attualità Il Comitato per la Pace di Taranto: “No a nuovi euromissili”

Il Comitato per la Pace di Taranto: “No a nuovi euromissili”

comitato pace taranto euromissili

Oggi, alle 19, assemblea pubblica. Gli organizzatori: “Il progetto minaccia la pace e la stabilità in Europa”.

La città di Taranto senza pace. Non bastavano i problemi legati all’eterno conflitto tra ambiente, salute e lavoro causati dall’impatto dell’ex Ilva: ora arriva un’altra, preoccupante notizia. Il 10 luglio scorso, durante il vertice Nato di Washington, è stato affrontato il progetto degli Stati Uniti di installare nuovi euromissili in Europa. E la città pugliese rischia di essere uno dei target prioritari, nell’ambito di un quadro geopolitico sempre più incerto e delicato dopo la guerra in Ucraina e le tensioni in Medio Oriente.

Secondo una ricerca di esperti militari, pubblicata dall’Archivio Disarmo di Roma, Taranto potrebbe essere una delle città europee scelte per l’installazione degli euromissili. Da anni, infatti, la città ospita un quartier generale dell’Hrf, la forza navale Nato ad alta prontezza. E riveste quindi un’importanza strategica per i vertici militari atlantisti.

C’è però chi dice no: in primis, il Comitato per la Pace di Taranto. “La decisione americana attuale rappresenta una grave minaccia alla sicurezza e alla stabilità del nostro continente. È urgente mobilitarsi per fermare questa pericolosa escalation che andrà a innescare una risposta militare della Russia” – spiegano i portavoce Alessandro Marescotti e Valentina Basta – “È un piano inclinato che può portare a esiti potenzialmente catastrofici. La pace è in pericolo, gli euromissili erano stati cancellati dal 1988 con uno storico accordo tra Gorbaciov e Reagan“.

Per questo motivo, il Comitato per la Pace di Taranto ha organizzato alle 19 di oggi, 6 agosto, un’assemblea pubblica al circolo Arci Gagarin. “Vogliamo approfondire le implicazioni della nuova corsa agli armamenti, conoscere le iniziative della campagna nazionale #NoEuromissili e definire insieme le prossime azioni da intraprendere” – spiegano gli organizzatori – “Il 6 agosto è una data simbolo: in quella data fu usata per la prima volta a Hiroshima la bomba atomica con effetti devastanti“.