Coldiretti-Unaprol: "Entro 2026 necessari 5mila nuovi ettari di uliveti"

Coldiretti-Unaprol: “Entro 2026 necessari 5mila nuovi ettari di uliveti”

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Un Piano di rilancio dell’olio Made in Italy che ne aumenti la produzione e prevenga le frodi grazie a un registro europeo, è quello presentato da Coldiretti e Unaprol al Sol2Expo– Full Olive Experience.

Entro il 2026 sono necessari cinquemila nuovi ettari di uliveti per invertire un trend che oggi in Italia vede 3 bottiglie su 4 vendute in Italia contenere olio estero. Olio che, Coldiretti non si stanca di ripetere, spesso è di pessima qualità e non rispetta il principio di reciprocità riguardo le regole sanitarie imposte nell’Unione europea ma ignorate all’estero.

Proprio la necessità di far rispettare il principio di reciprocità è stata menzionata nella nuova strategia Ue per l’agricoltura. Il documento tocca il tema riguardo le regole che gli agricoltori devono rispettare in Europa e che troppo spesso non sono rispettati per realizzare i prodotti extra Ue che entrano nel mercato comune a prezzi competitivi proprio grazie all’uso di pesticidi e altre pratiche proibite da Bruxelles. L’assenza di questo principio nell’accordo siglato con il Mercosur ha portato sul piede di guerra le associazioni dei produttori che temono la scomparsa di interi settori produttivi se l’accordo non dovesse essere modificato. In merito commenta positivamente Coldiretti: “Finalmente la Commissione smette di fare pura ideologia e riconosce come fondamentali alcuni obiettivi portati avanti dalla Coldiretti con le mobilitazioni a Bruxelles quali sostegno al reddito dei veri agricoltori a partire dai più giovani, obbligo dell’origine in etichetta con indicazione del Paese, reciprocità negli accordi commerciali, controlli più efficaci alle frontiere europee, potenziamento del contrasto alle pratiche sleali, rilancio dell’importanza delle produzioni zootecniche e di modelli di economia circolare anche attraverso il digestato, e per la prima volta seppur ancora in maniera generica, il tema allarmante del consumo crescente di cibi ultraformulati e non naturali. Inoltre, come più volte richiesto da Coldiretti e Filiera Italia, assicurare un utilizzo sostenibile di agrofarmaci senza restrizioni in assenza di alternative.”

Nel solo 2024 il calo della produzione di olio d’oliva ha raggiunto il -32%, la siccità ha falcidiato la raccolta delle olive ad essa si sono sommati i danni ancora perpetrati dalla Xylella.
Fondamentali i fondi stanziati nel PNRR per piantare un milione di nuovi olivi. Solo così si potrà ridurre la dipendenza dall’estero.

Da qui la proposta di istituire un Registro Telematico Unico a livello europeo per garantire la tracciabilità degli oli d’oliva vergini – spiega David Granieri, presidente Unaprol e vicepresidente nazionale di Coldiretti -, basandosi sul modello italiano del Registro Telematico del Sian. Questo sistema, già applicato con successo in Italia, permetterebbe di garantire ogni fase della produzione tracciabile digitalmente in modo uniforme in tutta l’UE, la garanzia di acquisti consapevoli e di prodotti dall’origine certa, un sistema di tracciabilità efficace per scoraggiare le pratiche illecite e faciliterebbe i controlli. Inoltre, la reputazione dell’olio extravergine europeo sarebbe così rafforzata e tutelata a livello internazionale”.

L’Italia vanta un patrimonio di 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo, secondo l’analisi Coldiretti. Il nostro Paese ha la leadership in Europa per il maggior numero di oli extravergini a denominazione in Europa (42 Dop e 8 Igp). Ma “siamo anche il primo consumatore mondiale di olio, con 8,3 litri all’anno a persona, oltre che il secondo produttore ed esportatore dopo la Spagna.”

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