In 20mila a Parma per manifestare contro la carne coltivata o sintetica come ama definirla Coldiretti. Presenti sul palco il Presidente, Ettore Prandini, e il Segretario generale, Vincenzo Gesmundo.
L’associazione che rappresenta gli imprenditori agricoli ha da tempo lanciato una crociata contro la carne ottenuta in laboratorio. Proprio alle pressioni di Coldiretti si deve il divieto alla commercializzazione e coltivazione di questa carne stabilito per legge in Italia, divieto non accolto per ragioni tecniche dall’Unione europea che ha competenza primaria sul tema.
Tra gli slogan della manifestazione: “Cibo dalle campagne non dai laboratori” e “I cittadini europei non sono cavie”.
Partito il corteo a Parma di 20mila agricoltori, oltre 500 sindaci, associazioni che si chiuderà sotto la sede #Efsa per chiedere più rigore scientifico sui cibi a base cellulare a difesa della salute di tutti i cittadini #facciamoluce pic.twitter.com/ec9kgGphFY
— Coldiretti (@coldiretti) March 19, 2025
Il corteo di Parma, a cui hanno aderito cinquecento comuni italiani e associazioni come Codacons, Adusbef, Federbio, Fipe, dichiara di essere “a difesa delle nuove generazioni” raggiungerà la sede dell’Efsa, Agenzia europea per la Sicurezza Alimentare. proprio l’Efsa ha il compito di valutare la sicurezza dei nuovi cibi messi in commercio nell’Unione europea.
Adesso l’obiettivo dei manifestanti è spingere l’Efsa a rivedere i criteri di sicurezza già stabiliti per la carne coltivata. La richiesta della piazza è che studi clinici e preclinici siano introdotti per la carne di laboratorio, il che equivale a proibirla di fatto trattandola come i farmaci. Coldiretti in una nota cita un sondaggio di Noto Sondaggi del 2024, che ha registrato il 70% degli intervistati contrario al consumo di carne, latte e cibo di laboratorio.
L’associazione ha lanciato anche la campagna digitale #facciamoluce, “per informare i consumatori sui potenziali rischi di questi prodotti e promuovere un’alimentazione consapevole, radicata nella tradizione agricola italiana.”
Serve un cambio di passo nella valutazione e approvazione al consumo dei cibi a base cellulare per tutelare salute dei cittadini con studi medici clinici e preclinici che possano dare maggiore sicurezza. Più scienza medica, più ricerca, un ruolo più forte di EFSA #facciamoluce pic.twitter.com/dD01Qdl1c8
— Coldiretti (@coldiretti) March 19, 2025
Durante la manifestazione viene ribadita la richiesta di reciprocità tra prodotti Ue ed extra Ue: “La trasparenza sugli scaffali Ue non potrà però essere realizzata appieno senza garantire reciprocità negli accordi internazionali, dove i prodotti alimentari dei Paesi Extra Ue devono assicurare le stesse garanzie di quelli europei in termini di utilizzo di agrofarmaci, rispetto dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori. In tale ottica sono necessari anche più controlli alle frontiere contro le importazioni sleali rispetto a una situazione che vede molti scali europei come autentici “colabrodo” che fanno passare di tutto.”
La dichiarazione dell’Efsa rilasciata dopo l’incontro con Coldiretti rassicura sulla comunanza di obiettivi. “Abbiamo avuto una discussione costruttiva che, a nostro avviso, ha contribuito a chiarire le preoccupazioni e le istanze sollevate da Coldiretti e l’approccio di EFSA alle valutazioni di sicurezza.” si legge nella nota.
Nella valutazione della sicurezza per il consumo umano di nuovi alimenti, anche per le richieste presentate prima del 1º febbraio 2025, la normativa UE impone a EFSA di applicare sempre i più alti standard di valutazione scientifica – sottolinea l’Agenzia-. I componenti dei panel incaricati utilizzeranno condizioni e requisiti aggiornati in base alle più recenti esperienze di valutazione, come previsto nelle nuove linee guida oggi in vigore.
“Il compito di EFSA è precisamente quello di chiarire dubbi o incertezze riguardo agli effetti sulla salute umana, i profili nutrizionali di questi alimenti, i rischi legati al processo produttivo o alle sostanze utilizzate. I panel effettueranno analisi approfondite e utilizzeranno ogni livello di studio reso necessario (compresi test pre-clinici e clinici) per ciascun prodotto notificato.”