“Abbiamo corso il rischio che l’unico modo per accedere ai contributi legati alla zootecnia, fosse Classyfarm, che non si adatta affatto al centro Italia e metterebbe a rischio il 90% delle aziende zootecniche, sia con capi ovini che caprini, bovini da latte e carne, bufalini e suini, in modo particolare gli allevamenti bradi.” David Granieri, Presidente di Coldiretti Lazio
Il sistema informatico del Ministero della salute consente il monitoraggio degli allevamenti e la loro valutazione in base al rischio di contrarre malattie o di sviluppare resistenza agli antibiotici.
Secondo l’associazione, però, i costi di gestione sono troppo alti per gli allevatori laziali, da qui la richiesta di una deroga all’utilizzo di questo strumento che secondo, David Granieri, che aveva scritto una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Giancarlo Righini, per chiedere la deroga, è adatto agli allevamenti del Nord Italia, ma non si confà alle caratteristiche di quelli laziali contraddistinte da sistemi estensivi.
Nella nota di Coldiretti si legge che: “La Regione ha accolto le proposte di Coldiretti Lazio, rivedendo alcune politiche dello sviluppo rurale sul tema del benessere animale e sull’attuazione del cosiddetto sistema Classyfarm per le aziende zootecniche. E così come sollecitato dalla federazione regionale di Coldiretti, è stata riattivata, per la corrente campagna 2024, la Misura 14 ‘Benessere animale’ del PSR 2014/22 del Lazio.”
Sebbene l’iscrizione al portale sia gratuita, pesano sul bilancio degli allevatori le spese per il veterinario abilitato al sistema Classyfarm, e gli investimenti obbligatori in strumenti per il benessere animale. Una questione non da poco poiché, sopra una soglia minima di unità di bestiame adulto, per percepire i premi europei gli allevatori devono obbligatoriamente aderire al sistema ClassyFarm. Da qui la richiesta di deroga all’adesione al sistema o di modifica del sistema stesso.