
Secondo Coldiretti, in Italia, scomparsi il 30% dei terreni agricoli per frane ed alluvioni, necessario approvare legge consumo suolo.
Negli ultimi 50 anni sono scomparsi circa il 30% dei terreni agricoli, quasi 1 su 3, a causa dell’abbandono e della cementificazione che hanno ridotto la capacità di assorbimento della pioggia e messo a rischio l’ambiente e la sicurezza dei cittadini con frane ed alluvioni.
Questa la denuncia lanciata da Coldiretti dopo l’ultima ondata di maltempo che ha investito molte aree del nostro Paese con nubifragi e frane che hanno devastato alcune zone.
“E’ evidente, in Italia la tendenza ad una tropicalizzazione del clima con le ultime ondate di nubifragi e grandinate che si sono abbattute su terreni secchi i quali – ha evidenziato la Coldiretti – non riescono ad assorbire l’acqua che causa frane e smottamenti con, secondo dati Ispra, oltre 9 comuni su 10 in Italia (il 93,9% del totale) che hanno parte del territorio in aree a rischio idrogeologico”.
Sulla Penisola, resa più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono, si moltiplicano eventi estremi che quest’anno, fra nubifragi, bombe d’acqua, grandinate, bufere di vento e tornado, sono cresciuti, rispetto allo stesso periodo del 2021 del +50%,
Secondo l’analisi della Coldiretti su dati Eswd e Isac Cnr, il 2022, considerando i primi 10 mesi dell’anno, in Italia si classifica, fino ad ora, come il più caldo di sempre, con una temperatura addirittura superiore di quasi un grado (+1,07 gradi) rispetto alla media storica.
Le parole del presidente Coldiretti Ettore Prandini: “Nell’immediato è necessario intervenire con aiuti concreti per aiutare le popolazioni colpite, occorre però accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che giace da anni in Parlamento e che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.