Ci sono 50 miliardi di api a rischio in Italia. L’allarme è di Coldiretti che ha monitorato gli effetti di questo inverno 2024 ben al di sopra delle temperature medie invernali.
Proprio il termometro impazzito avrebbe indotto le api a pensare che la primavera è già iniziata e ad abbandonare il glomere, la formazione che le api assumono all’interno dell’alveare per rimanere al caldo. Le temperature, che in alcune giornate invernali hanno toccato i 20 gradi, hanno convinto le api a uscire dalle arnie, condannandole a morte quando le temperature si abbassano nuovamente sorprendendole all’esterno.
Per il 2024 non ci si aspetta di superare i livelli minimi di produzione di miele toccati nel 2023 quando la produzione si è fermata a 15 milioni di chili.
Ma la scomparsa delle api impensierisce tutto il mondo agricolo, grazie al loro ruolo di impollinatrici determinano l’impollinazione di tre colture alimentari su quattro. L’anticipo delle fioriture delle piante, ne è un esempio la fioritura in anticipo di un mese delle mimose, espone le colture al rischio di gelate dei fiori e quindi di perdita del raccolto nel momento in cui subentra un fisiologico brusco calo delle temperature.
In questo quadro aggravato dall’emergenza siccità, già registrata in molte regioni italiane, Coldiretti sottolinea il ruolo delle istituzioni per accompagnare l’innovazione di un’agricoltura che in prima fila subisce gli effetti della crisi climatica.