Coca-Cola fa un passo indietro sui suoi obiettivi di sostenibilità. La modifica, però, non è passata inosservata agli occhi degli ambientalisti. Il tutto poco prima dell’INC-5 sulla plastica a Busan.
“Una lezione magistrale di greenwashing”. Gli ambientalisti hanno definito così il dietro-front di Coca-Cola sugli obiettivi di riduzione della plastica entro il 2030.
A nascondere l’operazione della nota multinazionale di bevande analcoliche passata in sordina – ma non per tutti – c’è stato il fallimentare incontro internazionale Unep a Busan, in Corea del Sud, proprio per definire un Trattato globale sull’inquinamento da plastica. Poco prima che delegati da tutto il mondo arrivassero alla conclusione che per l’accordo serviranno altre riunioni, Coca-Cola ha messo mano al suo sito web, cancellando gli obiettivi virtuosi nei confronti di plastica e imballaggi.
Nel 2022 infatti, il brand aveva promesso di vendere il 25% dei suoi prodotti in bottiglie di vetro o plastica riciclata e di scegliere imballaggi riutilizzabili. Obiettivi disattesi e promesse cancellate, come ha svelato il quotidiano inglese The Guardian che ha scoperto le modifiche sul sito di Coca-Cola.
Ora, il marchio si impegna a “garantire la raccolta del 70-75% del numero equivalente di bottiglie e lattine che introduciamo annualmente sul mercato entro il 2035”, si legge sulla pagina web della multinazionale.
“Il nostro obiettivo è utilizzare dal 35% al 40% di materiale riciclato nei nostri imballaggi primari (plastica, vetro e alluminio), aumentando l’uso di plastica riciclata al 30%-35% a livello globale entro il 2035”, riporta Coca-Cola.
Nel 2022, invece, l’obiettivo era più ambizioso, come ha spiegato The Guardian, ovvero: “utilizzare il 50% di materiale riciclato nei nostri imballaggi entro il 2030”.
Coca-Cola ritira gli impegni di sostenibilità. Gli ambientalisti: “Una lezione magistrale di greenwashing”
La “ritirata” del marchio di bibite più famoso al mondo però, non stupisce più di tanto. Basti pensare che nel 2022 – anno degli obiettivi virtuosi – Coca-Cola è stata vincitrice del primo premio in inquinamento da plastica. Nel 2023 è arrivato lo stesso riconoscimento, per il sesto anno consecutivo. Secondo il report di Break Free From Plastic, il brand si è riconfermato il principale inquinatore globale di plastica, seguito a ruota da Nestlé, Unilever, PepsiCo, Mondelez International.
Una strategia che le associazioni ambientaliste hanno definito una “lezione magistrale di greenwashing”. La decisione di Coca-Cola di fare retromarcia sui suoi impegni verso l’ambiente significa con tutta probabilità un aumento dell’utilizzo della plastica nei prossimi anni e un riciclo scadente.
“L’ultima mossa della Coca-Cola è una lezione magistrale di greenwashing, abbandonando gli obiettivi di riutilizzo precedentemente annunciati e scegliendo di inondare il pianeta con più plastica che non possono nemmeno raccogliere e riciclare in modo efficace. Ciò non fa che rafforzare la reputazione dell’azienda come principale inquinatore di plastica al mondo”, ha affermato Von Hernandez, coordinatore globale di Break Free from Plastic.
#BreakFreeFromPlastic Movement Members Respond to @CocaCola Dropping Reuse Targets https://t.co/RX1iNEy3Al
— #BreakFreeFromPlastic (@brkfreeplastic) December 3, 2024