Appuntamento alle 15 a piazza Vittorio, per chiedere una netta inversione di rotta nei giorni di una Cop29, quella in Azerbaigian, che rischia di rivelarsi un fallimento ancora peggiore di quelle passate.
Finora, eravamo stati abituati agli scioperi studenteschi di venerdì con i cortei dei Fridays For Future. A Roma, però, sabato 16 novembre un corteo di persone in arrivo da tutta Italia attraverserà parte della città per manifestare per il clima. Con la Cop29 appena partita in Azerbaigian, un Paese che basa gran parte dell’economia sui combustibili fossili, il Climate Pride sarà un’occasione per chiedere alla Conferenza Onu delle parti una netta inversione di rotta.
Le istanze, d’altronde, sono sempre le stesse: chi parteciperà al Climate Pride rivendica la giustizia climatica nel segno di una transizione ecologica equa, l’impulso alle rinnovabili e alle comunità energetiche, il risparmio energetico e la riduzione dei consumi, l’economia circolare e processi decisionali più partecipativi e inclusivi. E ancora: la richiesta di una cronaca più precisa e obiettiva sui disastri climatici, che ormai non possono più essere definiti semplicemente maltempo, il contrasto alla repressione che in Italia, e non solo, ha colpito gli attivisti per il clima, ed una cultura ecologista condivisa e rigenerativa.
L’appuntamento è per le ore 15 a piazza Vittorio, a Roma, con il corteo che raggiungerà poi l’ex Snia sulla Prenestina. Al Climate Pride hanno già aderito oltre 30 tra movimenti e associazioni, ambientaliste e non solo, come Arci, A Sud, Clean Cities, Collettivo di Fabbrica GKN, Essere Animali, Extinction Rebellion, il Forum Disuguaglianze e Diversità, Fridays For Future, Greenpeace, Legambiente, Libera, Link, Salvaiciclisti Roma, Ultima Generazione e WWF. Sono previsti arrivi di cittadini da tutta Italia, in particolare da città come Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Padova, Pescara e Potenza, da cui i manifestanti partiranno per raggiungere la Capitale in pullman.