Tutte le barriere coralline dell’Oceano Indiano occidentale rischiano il collasso entro 50 anni a causa dell’aumento della temperatura degli oceani causata dal riscaldamento globale.
Secondo uno studio tutte le barriere coralline nell’Oceano Indiano occidentale sono ad alto rischio di collasso nei prossimi 50 anni a causa del riscaldamento globale e della pesca eccessiva.
Dalle Seychelles alla regione di Delagoa al largo delle coste del Mozambico e del Sudafrica, i sistemi di barriera corallina rischiano di estinguersi funzionalmente entro il 2070, con un’enorme perdita di biodiversità e minacciando i mezzi di sussistenza e le fonti di cibo per centinaia di migliaia di persone.
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Lo studio, pubblicato oggi sulla rivista Nature Sustainability, ha esaminato le barriere coralline in 10 paesi dell’Oceano Indiano occidentale. Ha analizzato la salute di 11 sottoregioni utilizzando il quadro della lista rossa degli ecosistemi dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN), simile al metodo utilizzato per esaminare il rischio di estinzione di una pianta o di un animale.
NEW STUDY out in @naturesustainab. We assessed coral reefs of the #WIO using #RedList of #Ecosystem and show they are vulnerable to #collapse. To avoid collapse we recommend ecosytem-based management and climate mitigation and adaptation. @dobura @cordioeahttps://t.co/QAqXaL3Y53
— Kennedy Osuka (@kenosuka) December 6, 2021
La valutazione ha rilevato che le barriere coralline nelle nazioni insulari, in particolare, erano altamente minacciate a causa dell’aumento della temperatura dell’acqua dovuto al riscaldamento globale, che sta rendendo più comuni gli eventi di sbiancamento, quando i coralli espellono le alghe che vivono nei loro tessuti, facendole diventare completamente bianche. Le barriere coralline del Madagascar orientale e meridionale, le Isole Comore e Mascarene sono state tutte classificate come in pericolo critico.
Le barriere coralline nel nord delle Seychelles e lungo l’intera costa orientale dell’Africa sono state classificate come vulnerabili al collasso a causa della pesca eccessiva, in particolare dei principali predatori, che sta alterando la loro ecologia e promuovendo un accumulo di diverse alghe che possono soffocare i coralli.
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David Obura, presidente del gruppo dei coralli dell’IUCN, che ha guidato lo studio, ha affermato che mentre il declino globale delle barriere coralline è stato stabilito da tempo, le valutazioni specifiche per regione hanno fornito maggiore chiarezza sulle cause e sull’entità del danno.
“La minaccia più urgente proviene dai cambiamenti climatici fino a 50 anni da oggi. Ma mentre stimiamo 50 anni nel futuro, se possiamo soddisfare o meno il futuro [aumento] di 1,5°C dipende da cosa faremo nei prossimi 10 anni. Quindi, è davvero un orizzonte di 10 anni di cui dobbiamo preoccuparci”, ha detto.
“Il crollo di una barriera corallina significa che si estingue funzionalmente come sistema di barriera. Potresti ancora trovare alcune specie lì, ma non saranno più in grado di costruire una barriera corallina. Tutti i servizi che otteniamo – protezione costiera dall’innalzamento del livello del mare, turismo, pesca, in particolare per le famiglie e le comunità a basso reddito – sono a rischio. Il settore del turismo è enorme nell’Africa orientale e dipende dalle barriere coralline eriche”.