Clima. Adottate all’unanimità le linee guida della neutralità climatica con le due tappe del 2030 e del 2050.
Via Libera del Comitato europeo delle Regioni (CdR) al parere sulla “visione strategica europea a lungo termine” per un’economia “climaticamente neutra”,
Il parere prevede che le decisioni debbano essere prese prima dalle comunità che subiscono l’impatto dei cambiamenti, delle nuove tecnologie o del non rinnovo delle tecnologie più obsolete.
“Il fatto che il CdR sia stato in grado di adottare le linee guida della neutralità climatica con le due tappe del 2030 e del 2050 è un risultato straordinario. Dimostra che le città e le regioni d’Europa sono forse più avanti dei governi nazionali, e persino delle delegazioni nazionali nel Parlamento Ue” – ha commentato il Governatore della Puglia e relatore, Michele Emiliano, che si è detto “particolarmente soddisfatto” del risultato, visto che il testo è stato approvato all’unanimità.
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“Il nostro parere – ha sottolineato – ha come pilastro l’approccio dal basso, partecipativo. Il testo prevede infatti che le decisioni debbano essere prese prima dalle comunità che subiscono l’impatto dei cambiamenti climatici o del non rinnovo delle tecnologie più obsolete” ha sottolineato.
“Un altro punto chiave è quello di non adottare escamotage che possano sottrarre importanza alle politiche di sostenibilità, come ad esempio la cattura e lo stivaggio del CO2 nel sottosuolo da parte delle imprese” – ha concluso Emiliano, dichiarando che “tale possibile strumentalizzazione è stata sventata dal CdR”
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Le azioni che conducono ad un’economia a zero emissioni sono state individuate dall’esperto nominato, Barbara Valenzano, e sono schematizzate nelle seguenti sette componenti strategiche:
1. utilizzare al massimo i benefici derivanti dall’efficienza energetica, compresi gli edifici a zero emissioni;
2. diffondere le energie rinnovabili e l’uso dell’energia elettrica per decarbonizzare completamente l’approvvigionamento energetico in Europa;
3. abbracciare la mobilità pulita, sicura, connessa e sostenibile;
4. individuare nell’industria europea competitiva e nell’economia circolare i fattori chiave per ridurre le emissioni di gas serra, con particolare riferimento alla riduzione-recupero-riciclo dei rifiuti;
5. sviluppare un ‘infrastruttura di rete e interconnessioni adeguate e intelligenti tese alla attuazione dei principi di sostenibilità ambientale;
6. sfruttare appieno i benefici della bioeconomia e creare indispensabili aree verdi e aree di ristoro ambientale funzionali all’assorbimento della CO2 e promuovere forme di agricoltura a basso impatto emissivo;
7. far fronte alle emissioni residue di CO2 tramite la cattura e il riutilizzo dell’anidride carbonica e attraverso l’adozione delle Migliori Tecniche Disponibili (BAT – Best Available Techniques) per ciascun settore produttivo, al fine di conseguire l’abbattimento delle emissioni industriali convogliate e diffuse proprie dei processi industriali.